La Filarmonica Romana presenta il Violoncello svelato
Quattro concerti dedicati al repertorio meno noto e di più raro ascolto per violoncello e pianoforte. Con la terza edizione del Violoncello svelato in Sala Casella (via Flaminia 118), l’Accademia Filarmonica Romana a partire da domani (ore 20) “svela” brani rimasti nascosti, segreti, o dimenticati per molto tempo, e che invece meritano di essere riscoperti.
I concerti del Violoncello svelato trasmessi su Rai Radio3
Confermando la tradizione di un legame intenso e proficuo, anche quest’anno la Filarmonica si avvale della media partnership di Rai Radio3 (che trasmetterà successivamente i concerti) e della conduzione di Andrea Penna, affidando le esecuzioni a quattro giovani violoncellisti di grande talento e di brillante personalità – Chiara Kaufman (nella foto), Stefano Bruno, Ludovica Rana e Niccolò Citrani – accompagnati da altrettanti validi pianisti – Valentina Kaufman, Giulia Loperfido, Maddalena Giacopuzzi e Simone Rugani – per indicare a questi artisti di domani la strada verso un sano approfondimento e una libera ricerca.
Gli autori “svelati”: Malipiero, Petrassi, Zemlinsky e Kabalevsky
Gli autori da “riscoprire” coprono un arco temporale piuttosto ampio che abbraccia quasi un intero secolo: sono Gian Francesco Malipiero, Goffredo Petrassi, Alexander Zemlinsky e Dmitrij Kabalevsky, accanto ai quali saranno accostati autori e brani molto più conosciuti, che fanno invece parte del repertorio tradizionale.
Dindo: «Confronteremo una parte di repertorio rimasta nascosta con brani noti»
«L’intento – racconta Enrico Dindo direttore artistico dell’Accademia Filarmonica Romana e noto violoncellista – è quello di mettere a confronto una parte di repertorio rimasta ingiustamente nascosta con brani e autori molto più conosciuti e apprezzati, dimostrando che la qualità delle opere proposte regge brillantemente il paragone e che non sempre è strettamente collegata alla popolarità di un nome. Una sfida anche per l’ascoltatore, che sarà portato ad aprire la sua mente e il suo senso critico, disponendosi in questo modo a un’esperienza che potrebbe riservare straordinarie sorprese».
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