Cento mila anziani reclusi in casa per il Covid, ma non solo

In Lombardia quasi un terzo degli anziani vive da solo e il 14% degli ultra 80enni – circa 100 mila persone – vive un’autoreclusione domestica. Cioè vivono confinati in casa, con evidenti problemi nella fruizione dei necessari servizi quotidiani. Una condizione di solitudine che è peggiorata con l’avvento del Covid. A dirlo la ricerca “Più fragili dopo la tempesta?” di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, condotta tra luglio e settembre 2021 su oltre mille lombardi tra i 65 e gli 85 anni. Gli ultra 65enni in Lombardia sono circa 2,3 milioni e aumentano al ritmo di 40 – 50 mila l’anno. Contando anche gli ultra 85anni, si calcolano oltre 400.000 anziani (oltre il 15%) con problemi di non autosufficienza.

«L’attenzione al sociale e alle ricadute e conseguenze del Covid sono tra gli aspetti che più dovremo monitorare e affrontare dopo l’emergenza sanitaria più stringente legata a contagi e vaccinazioni», ha commentato l’assessore Letizia Moratti, commentando lo studio sui problemi degli anziani. Per Moratti però la situazione Covid in regione starebbe migliorando: «Che siamo fuori dalla pandemia non sta a me dirlo, dovranno essere gli scienziati a confermarcelo, ma andiamo incontro a una situazione di miglioramento sostanziale».

«Nelle ultime settimane», ha aggiunto, «abbiamo visto un calo significativo sia nei ricoveri in area medica che nelle terapie intensive, nel numero di persone contagiate e anche nell’Rt: siamo sotto la media nazionale dei contagi». «Il tasso di vaccinazione così elevato in Regione Lombardia ha sicuramente contribuito a far sì che la situazione potesse migliorare significativamente», ha concluso.

Secondo il bollettino di oggi a fronte di 159.799 tamponi effettuati, sono stati 12.194 i nuovi positivi individuati (7,6%), i ricoverati in terapia intensiva oggi sono 197 (-10 rispetto al giorno precedente), 2519 (- 39) quelli in area medica. I decessi sono stati 50, per un totale complessivo dall’inizio della pandemia di 37.763.