Washington monitora con apprensione. Preferenza a Draghi
Washington segue Roma (e Draghi) da vicino: l’elezione del nuovo presidente della Repubblica è molto seguita al Dipartimento di Stato Usa e, di conseguenza alla Casa Bianca, e si fa più stringente il monitoraggio dello scenario politico italiano. Fonti qualificate Usa che seguono con grande attenzione l’elezione presidenziale, lasciano trapelare l’”attesa” e l’”apprensione” per gli sviluppi e per l’esito della corsa al Colle.
Le preferenze di Washington a Draghi
E l’orientamento non cambia: il nome di Mario Draghi rimane in cima alle preferenze di Washington, come già riferito nei giorni scorsi da fonti statunitensi, che avevano sottolineato la “grandissima sintonia” tra l’attuale premier e il presidente Joe Biden.
L’apprensione Usa, la carta Belloni a Chigi
A determinare “apprensione” negli osservatori Usa sono le attuali divisioni tra una parte delle forze politiche sul nome dell’ex governatore della Bce e le eventuali ricadute che potrebbero esserci sulla stabilità del governo. “Stabilità” è appunto la parola chiave che ricorre nelle considerazioni degli osservatori Usa, in relazione ai dossier che più stanno a cuore a Washington: atlantismo, ripresa economica del Paese, rapporti con Cina e Russia.
Per questo, nei giorni scorsi le fonti Usa avevano sottolineato l’importanza di un incarico di “7 anni” per Draghi, rispetto all’attuale collocazione a Palazzo Chigi. E’ sempre in riferimento alla “stabilità”, che tra i nomi che sono comparsi in questi giorni sui media italiani per la possibile successione a Draghi a Palazzo Chigi, uno di quelli che viene visto con maggiore “interesse” è quello di Elisabetta Belloni. L’attuale capo del Dis, si fa notare, nel suo precedente ruolo di segretario generale della Farnesina ha costruito una “apprezzata” rete di contatti con gli Usa.
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