Milano
4:32 pm, 30 Novembre 21 calendario

Il film dell’orrore dello stupratore Di Fazio: altre 5 violenze

Di: Redazione Metronews
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E’ una spirale di violenza e orrore quella che emerge dalla lettura dalla seconda ordinanza di custodia cautelare nei confronti del manager farmaceutico Antonio Di Fazio, già in carcere dal 21 maggio per aver narcotizzato e abusato di una studentessa di 21 anni. Dalle indagini sarebbero infatti emersi altre cinque violenze avvenute con la stessa modalità, certificando un comportamento «constante almeno a partire dal 2008, pare progressivamente sempre più spregiudicato, pervasivo e violento», ma allo stesso tempo «anche più subdolo ed affinato», come si legge nell’ordinanza.

La ex moglie di Di Fazio vittima non creduta

Tredici anni di violenze e anche un tentato omicidio, quello della ex moglie. Una vicenda tragica e inquietante dal punto di vista processuale perché le 13 denunce della donna (per molestie telefoniche, stalking, violenza privata, falso, sottrazione di minore e violenza sessuale) erano state archiviate. L’ex moglie, che nel 2012 aveva lasciato Di Fazio, aveva raccontato di  maltrattamenti, violenze e aveva riferito di essere stata narcotizzata con benzodiazepine al punto di aver rischiato di morire oltre ad un’aggressione che l’aveva mandata all’ospedale, ma senza esiti processuali. Non solo, aveva dovuto accettare l’affidamento congiunto del figlio. E ora solo la riapertura delle indagini in seguito all’ultima violenza ha permesso di accertare i fatti.

Minacce e botte

«Tu da questo appartamento non uscirai più». Era il 4 maggio 2014 quando Di Fazio pronuncia questa frase alla ex moglie. Quel giorno di sette anni fa Di Fazio le aveva chiesto di vedersi per dividersi i regali di nozze. Una volta nell’appartamento il 50enne le avrebbe spruzzato contro uno spray urticante riuscendo così a immobilizzarle le braccia con del nastro adesivo. Poi l’avrebbe colpita alla testa con una chiave inglese prima di avvolgerle una corda attorno al collo. Solo parlando del loro figlio, l’ex moglie aveva tranquillizzato Di Fazio ed era scappata.  Mentre la donna era in ospedale, Di Fazio si è presentato in pronto soccorso dicendo di essere stato lui la vittima di un’aggressione.

Fidanzata narcotizzata quotidianamente

Vessata anche l’ultima findanzata alla quale, vittima inconsapevole dei suoi abusi, tra ottobre e dicembre 2020, Di Fazio ha somministrato «quotidianamente sostanze narcotizzanti, spacciandole ora per medicinali contro il Covid, ora per cure miracolose da assumere in sostituzione di quelle a lei regolarmente prescritte dal proprio medico».

Minacce alle testimoni

L’uomo «può disporre di terzi per cercare di incutere timore nelle persone offese» scrive la gip  Chiara Valori. In particolare, il pericolo di inquinamento delle prove è evidenziato dal fatto che una delle presunte vittime, «ha riferito di aver notato la presenza» di Nicola (“un calabrese pericoloso e amico di Fazio”) «fuori dal Palazzo di giustizia quando» dopo il primo l’arresto di Di Fazio del 21 maggio scorso «si è presentata per essere sentita dal pm; questi l’ha seguita con lo sguardo con fare minaccioso, incutendole timore». L’uomo è stato poi identificato in Nicola La Valle, pluripregiudicato ritenuto vicino all’ndrangheta. «Numerosi – si legge nel provvedimento – sono risultati i contatti» di La Valle «con Di Fazio ed è assidua la sua presenza negli uffici della Global Farma», di cui il manager arrestato è stato amministratore. L’imprenditore sfruttava le proprie amicizie nel mondo dello spettacolo, e, dopo aver offerto loro un lavoro, attirava le vittime a casa sua, quindi le drogava, ne abusava e le fotografava. Successivamente, le vittime «venivano intimorite dal Di Fazio sulla scorta dei legami che egli aveva con gli ambienti della criminalità organizzata con l’evidente fine di indurle al silenzio», spiegano gli investigatori.

Di Fazio ossessionato da mia figlia

«Quando mia figlia si è resa conto che Di Fazio era un millantatore e che ci aveva messo in ginocchio, creandoci solo problemi economici, si è allontanata da lui (…). Da lì è iniziato un incubo, io e mia figlia l’abbiamo addirittura visto al cimitero. Aveva una verra ossessione nei confronti di mia figlia e ho avuto molta paura per mia figlia che viveva in uno stato di angoscia». E’ uno stralcio di alcune dichiarazioni rese dalla madre di una delle vittime. La ragazza dopo i ripetuti episodi non ha sporto querela, confermando, secondo il gip di Milano Chiara Valori, «l’estrema capacità» dell’indagato «di intimorire le persone che lo circondavano inducendole persino a rinunciare ad ogni reazione legale a propria tutela, nel timore di ulteriori ritorsioni».

Non è finita

Sui dispositivi elettronici sequestrati all’ex manager «sono state rinvenute numerose altre fotografie (alcune recuperate dalla cartella foto eliminate) ritraenti giovani donne nude o seminude, in atteggiamento soporoso riferibili ad altre vittime non ancora identificate, risalenti anche ad alcuni anni fa». Non è finita.

 

30 Novembre 2021
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