Michele Fiore, candidata con la pistola

Michele Fiore, candidata con la pistola. Quando si dice fare uno spot che è tutto un programma: tutto si può dire sui 50 secondi di spot elettorale per la carica di governatore dello Stato del Nevada di Michele Fiore, meno che non sia chiaro.

Michele Fiore, candidata con la pistola: pro armi, no vax e razzista

Ha cinquantuno anni, è italo americana ma soprattutto  è una trumpiana convinta. Il Washington Post, solitamente molto cauto con i nomignoli (specie dei politici) l’ha definita  “pistolera da calendario”. E non a torto, se si guarda il video.

Qui Fiore non soltanto compare con una pistola alla cintola neanche come fosse un cow boy.  ma spara anche a tre bottiglie per illustrare ai cittadini i tre i punti del suo programma. Tre punti che sono un manifesto politico:  messa al bando della Critical Race Theory, stop all’obbligo vaccinale anti-Covid per i lavoratori e, ultimo elemento del programma, stop ai brogli elettorali (a cui l’ex presidente degli Stati Uniti ha attribuito la sua sconfitta alle presidenziali).

Sorpresa

Michele Fiore è sì, come balza all’occhio,  una appassionata di armi, ma a differenza dell’ala più intollerante dei repubblicani si schiera a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso ed anche della legalizzazione della cannabis terapeutica.

Lo spot

«Sono Michele Fiore e mi candido alla carica di Governatore», dice la donna nel video in cui invita i cittadini del Nevada a votarla. «Ho passato tutta la mia vita a combattere l’establishment. Abbiamo bisogno di outsider, combattenti, non dei soliti politici in blazer blu, noiosi, moderati e pronti al compromesso», spiega mentre fa cadere un televisore con le immagini di un politico “tradizionale”. Poi tira fuori la pistola e,  come accennato, per spiegare il suo “piano di tre colpi”, colpisce tre bottiglie con scritto: “Vaccine mandates”, “Critical racial theory” e “Fraud vote”.

Di sicuro una comunicatrice efficace.

Video dall’account Facebook Councilwoman Michele Fiore