Festa del Cinema
8:19 pm, 17 Ottobre 21 calendario
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Favino: «Le emozioni sono la nostra forza»

Di: Redazione Metronews
Favino
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Pierfrancesco Favino protagonista di Promises alla Festa del Cinema di Roma dice la sua. «Non ho mai pensato che essere a contatto con le proprie emozioni fosse sintomo di debolezza, tutt’altro. E credo – precisa a chiare lettere – che in questo momento siamo un po’ tutti fragili, siamo tutti a contatto con le nostre paure. Questo ultimo periodo ci ha costretto ad avere a che fare con noi stessi e abbiamo scoperto quanto siamo fragili e quanto abbiamo bisogno degli altri. E al contempo ci siamo anche induriti. La scelta da fare è accettare questa fragilità con tutte le conseguenze, o contrapporsi».

Promises nelle sale a novembre

Il film diretto da Amanda Sthers (nella foto by AP con Favino) che ha adattato per lo schermo il suo romanzo omonimo (Promesse), è stato presentato in Selezione Ufficiale alla Festa di Roma e dal 18 novembre in sala distribuito da Vision.
«Ho dato vita a questa storia come un romanzo, e solo in un secondo momento l’ho trasformata in una sceneggiatura per il cinema. È un film intimo, una storia che mi appartiene. È classica, garbata, riservata, ma quando si schiude mostra le ferite, le risate e le lacrime e anche le amicizie fraterne, le passioni, le paure, i traumi e l’ironia della vita», dice la scrittrice-regista.

Il film è incentrato su Alexander (Favino), uomo con un’infanzia difficile alle spalle, finalmente felice con sua moglie e la loro bambina. Quando ad una festa incontra Laura (Keilly Reilly) gallerista d’arte in procinto di sposarsi, entrambi capiscono al primo sguardo che non avranno scampo. Ma la vita sembra avere altri piani per loro. Tra scelte che non riusciranno a compiere e un destino ripetutamente beffardo, attraverseranno tutta la loro esistenza tormentati da un sentimento che li divora. Perché un amore mai vissuto è un amore che non potrà mai morire.

Favino e il tempo delle emozioni

Tornando al rapporto con il tempo, Pierfrancesco Favino invece auspica di “poterne avere sempre di più. Non perché ne sento la mancanza, ma perché sono abbastanza avido di cose da fare. Ora mi sembra che tutto sia molto istantaneo, come se nulla restasse. E questo un pò mi spaventa. Come se nulla avesse la capacità di restare. Una sensazione che non mi piace e che mi porta a sentirmi fuori tempo, come se appartenessi ad un altro contesto storico”.

Mentre l’attuale contesto storico obbliga a confrontarsi con cambiamenti solamente qualche anno fa impensabili. «Non mi stupisce quello che sta accadendo intorno a noi, e credo siano movimenti emotivi, non semplicemente politici. Credo che il cinema, le arti, che per tanto, troppo tempo sono state messe da parte come se fossero semplicemente tempo libero, possano essere una sorta di guida, non certo la cura, per riconquistare una sorta di toccasana mentale» conclude.

17 Ottobre 2021
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