Francia
8:32 pm, 27 Luglio 21 calendario

In Francia senza Green Pass un dipendente potrà essere licenziato

Di: Redazione Metronews
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Tolleranza zero: in Francia un dipendente potrà essere licenziato se non presenta il Green Pass sanitario per il Covid-19. Lo ha affermato il ministro del Lavoro, Elisabeth Borne, dopo il voto del Parlamento di domenica sulla contestata estensione del dispositivo. «Non dobbiamo far credere ai dipendenti che non ci possa essere un licenziamento, siamo nel campo del diritto comune del Codice del Lavoro», ha spiegato Borne.

Tolleranza zero in Francia

Benoit Serre, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Direttori Risorse Umane, ha dichiarato a France Presse che un licenziamento ai sensi del Codice del lavoro (che richiede un serio motivo) per assenza di Green pass non è scontato e sarà «probabilmente marginale». Se una sanzione legata allo stato di salute di un dipendente è già possibile per «invalidità» o «assenza ripetuta e prolungata che disturba il corretto funzionamento dell’azienda», si tratta di casi «molto controllati e molto rari», ha spiegato Serre.  Secondo Serre, il Green Pass «non è un obbligo vaccinale mascherato» e quello stabilito per il personale sanitario pone un problema. «Non si può licenziare qualcuno perchè si rifiuta di farsi vaccinare, è un diritto individuale», ha affermato.
Il testo votato dal Parlamento prevede l’obbligo di presentare un pass sanitario (test Covid negativo, certificato di vaccinazione o certificato di guarigione) nella maggior parte degli esercizi pubblici (bar, cinema, treni, aerei, etc.), una misura che riguarda anche le persone che lavorano in questi luoghi. La legge dovrebbe entrare in vigore all’inizio di agosto.

Meno tutela per i dipendenti

Gli eletti, invece, hanno respinto le sanzioni inizialmente previste per la mancata presentazione del documento o il mancato rispetto dell’obbligo di vaccinazione, un no che, secondo il ministero del Lavoro, comporterà una minore tutela per i dipendenti interessati.
«Volevamo che la legge regolamentasse le modalità di ricorso al licenziamento, stabilendo in particolare che non potesse avvenire prima di due mesi, accompagnato da una compensazione per il dipendente», ha sottolineato Borne, «il Senato ha tolto questa disposizione».
«Dobbiamo essere chiari, questo non significa che non ci saranno licenziamenti ma che saranno meno controllati e che potranno avvenire prima», ha concluso il ministro, ricordando che l’obiettivo della misura «è prima di tutto convincere e facilitare la vaccinazione».

 

27 Luglio 2021
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