Milano
3:07 pm, 6 Luglio 21 calendario

Niente contributi né Iva Maxi sequestro al Gruppo Cegalin

Di: Redazione Metronews
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GIUSTIZIA Poteva praticare ai suoi clienti – hotel, molti a cinque stelle – prezzi più bassi della concorrenza perché si avvaleva di cooperative che non avrebbero versato i contributi previdenziali ai lavoratori né l’Iva. E con un sistema di false fatture, poi, i soldi sarebbero stati dirottati all’estero. Un «modello fraudolento» con «gravi condotte che agevolano lo sfruttamento dei lavoratori e che determinano pratiche di concorrenza sleale». Per i pm era il metodo “Cigalin”, un gigante dei servizi di pulizie negli alberghi, al quale martedì la procura di Milano ha notificato un decreto di sequestro preventivo d’urgenza per circa 22 milioni di euro.
Tra i nove indagati anche Pierantonio Pegoraro, fondatore e “amministratore di fatto” del gruppo, oltre ad altri responsabili o ex dell’azienda, un commercialista ed ex amministratori della Hotelvolver, partner del gruppo. Per i pm, tra il 2013 e il 2016 il gruppo avrebbe utilizzato 21 società per “esternalizzare” oltre 7 mila lavoratori.  
In una mail del 2015 Pegoraro, per gli inquirenti “dominus” della maxi frode fiscale anche ai danni dei lavoratori, «parlando con un possibile cliente, fornisce delucidazioni sul costo del personale della cooperativa, sottolineando il costo estremamente basso del lavoratore». Lavorare con le cooperative, infatti, scrive il pm, «permette alle società operative di offrire alla committenza un prezzo più competitivo». Sottolineava lo stesso Pegoraro: «Un lavoratore in cooperativa costa meno che un dipendente in federalberghi». E questo vantaggio competitivo, spiega ancora la Procura, «diventa chiaramente illegittimo laddove le cartiere subappaltatrici omettano di assolvere gli oneri contributivi e previdenziali, circostanza di fatto realizzata dalle cartiere del gruppo Cegalin-Hotelvolver».

6 Luglio 2021 ( modificato il 8 Luglio 2021 | 15:39 )
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