Ezio Greggio
12:16 am, 31 Maggio 21 calendario

Greggio: «La commedia? Ottima terapia post pandemia»

Di: Redazione Metronews
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CINEMA Famiglia, conflitti generazionali, emancipazione femminile e sesso sono le tematiche al centro  del 18° Montecarlo Film Festival de la Comédie (31 maggio-5 giugno), ideato e diretto da Ezio Greggio. Presidente di Giuria Raoul Bova, che con i colleghi Sara Forestier, Giacomo Ferrara, Mario de la Rosa e il critico Mario Sesti, premierà i film migliori.
L’attore Chazz Palminteri, (Godfather of Harlem, Modern Family), riceverà il Premio alla Carriera nel Gala del 5 giugno.
«Che soddisfazione farlo venire dagli Usa con questo clima di pandemia… E torna anche Nick Vallelonga, sceneggiatore del pluripremiato Green Book, che ci ha raccontato lo scorso anno i retroscena famiglia e la lavorazione del film. E poi avere la Forestier che va per la maggiore in Francia! Sono strafelice di avere Bova che è passato attraverso i vari generi nella sua carriera artistica», esclama Greggio.
Signor Ezio, ma che Festival sarà?
«Il solito agguerrito festival con messaggi di positività, come abbiamo fatto lo scorso anno a ottobre: Cannes è slittato e noi non ci siamo fermati. Non molliamo mai, neanche difronte alle chiusure forzate. Sarà il “covid commedia” con mascherina, distanziamento, tamponi per chi viene da fuori, perché lo show continua. Coppie famiglia voglia di libertà sono le tematiche molto forti nei film in concorso e fuori ed è interessante notare che le pellicole vengono anche da nazioni inattese come Perù, Bolivia, Finlandia, Israele, Irlanda. Avremo un panorama eterogeneo di racconto attraverso cineasti che portano qui la loro storia».
La commedia-terapia dopo tanti lutti può aiutare?
«Assolutamente sì! La commedia da sempre terapeutica, come la risata, è catartica in particolare proprio in un momento come questo: portare la gente al cinema è un messaggio forte di speranza e libertà. E poi sono felice di fare una manifestazione in sicurezza qui a Montecarlo».
E lei come ha trascorso la brutta annata del 2020?
«Murato vivo come tutti: andavo giusto in terrazza nella mia casa di Montecarlo, rispettando le normative. Ho lavorato al festival in smart working e anche con Enrico Vanzina così, appena hanno riaperto, abbiamo girato “Lockdown all’Italiana”: con Paola Minaccioni ci siamo trovati bene avendo provato via zoom. Personalmente, odio confini e barriere, sentendomi da sempre un po’ cittadino del mondo».
Si poteva fare di più per cinema, teatro, musica…?
«Riaprire in sicurezza e con il distanziamento si poteva anche prima, invece hanno messo in ginocchio il settore. Un disastro!».
Come vede il futuro? Torneremo ad abbracciarci presto oppure dobbiamo rassegnarci alla mascherina perenne?
«Ho estrema fiducia: i primi abbracci, intanto, ce li faremo con le mascherine. Poi, da qui a un annetto, saremo in una situazione più normale. Io continuerò a indossarla, però, perché aiuta contro il virus dell’influenza, il polline e l’alito cattivo dell’altro e viceversa. Meglio che dover avere le mentine a portata di mano!». 
Sogni e progetti by Ezio Greggio per ripartire?
«Ho una cassettiera piena di roba: volevo rifare una cosa di Vincenzo Cerami, ho ancora i suoi appunti, magari più in là… Ora sono concentrato a ricevere gli ospiti, con Micaela Ramazzotti e altri premiatori in arrivo come Iacchetti e Magalli, che non si muove mai di casa! Sarà un parterre notevole. E ci sarà anche Leo Gassmann, il nipote del grande Vittorio, che viene a cantare un paio di pezzi e questo mi riempie di felicità: adoravo lo zio. Quando in un’intervista chiesero a Vittorio chi fosse il suo comico preferito rispose che ce n’erano due: Greggio e Iacchetti “due cialtroni come me!” disse. Poi, venne da noi a Striscia e mi fece “Quasi quasi ritorno! Posso lanciare io le Veline?” e, aggiustandosi i pantaloni, si alzò in piedi e, urlando, le chiamò alla maniera sua, come faccio anche io da quel giorno».
 
 
 
ORIETTA CICCHINELLI
 

31 Maggio 2021
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