Ezio Greggio
12:01 am, 22 Aprile 22 calendario
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Ezio Greggio: «Montecarlo Festival è una finestra sul mondo»

Di: Orietta Cicchinelli
Ezio Greggio
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Cinema Pronta al via la XIX edizione del Montecarlo Film Festival de la Comédie ideato e diretto da Ezio Greggio.

Signor Ezio, il Festival, superata la maggior età, come sarà post pandemia e con una guerra alle porte?
«Più che maturo! È il festival della resistenza dopo 2 edizioni eroiche: nel 2020 siamo riusciti a farlo mentre Cannes non ce l’ha fatta. Lo scorso anno il problema c’era ancora e non abbiamo avuto contagi. Quest’anno il pubblico sarà al completo in sala, ma con la mascherina. Certo, le immagini della guerra sono devastanti. Ma da qui lanceremo un messaggio di pace e solidarietà: occorre resistere con un occhio all’Ucraina e opporci all’oscurità che avanza. Il cinema è in difficoltà? Le sale fanno fatica, sono in crisi, ma Montecarlo è la dimostrazione che il cinema c’è».

Le chicche?
«Un record di corti e lungometraggi… alcuni fantastici: quasi 200 i film visionati. Tanti e diversi i temi trattati. Quindi, chicche tante e tanti ospiti. Soprattutto, il pubblico avrà la possibilità di vedere qui commedie da Canada, Porto Rico, Colombia e Argentina. Film di qualità, ma che non hanno distribuzione».

Le soddisfazioni di Ezio Greggio.

«Abbiamo un presidente di giuria 2 volte premio Oscar, Paul Haggis. E giurati illustri come Tom Leeb, Clara Ponsot, Pierpaolo Spollon tra i più eclettici oggi in Italia. E avremo Luca Argentero che riceverà il Premio alla Carriera qui al Festival: un attore versatile davvero speciale».

La “comédie” è…
«Non solo sorriso: è l’occhio più critico e feroce nel raccontare la storia dei paesi. È un affresco indelebile dei fenomeni sociali».

Siamo al Festival de la Comèdie. Secondo Greggio un comico può dissacrare tutto?
«Il comico non deve avere tabù. Il “fattaccio” della notte degli Oscar con lo schiaffo di Will Smith al collega Chris Rock? È un incidente collaterale, dettato da un’incomprensione da una parte e dall’altra. Mi auguro che si chiariscano per il bene dello spettacolo. Io vengo dalla satira dal cabaret dove si toccano tematiche complicate. Monicelli che ha fondato con me questo festival è stato un esempio: la commedia è riuscita a fare miracoli usando l’ironia anche trattando temi difficili».

Cosa rappresenta per lei, che vanta una carriera pluripremiata, questa kermesse?
«Per me è un fiore all’occhiello: io stesso mi chiedo quante vite ho vissuto. Nonostante i 26 Telegatti, i tanti Oscar tv, una marea di premi che ho diviso tra le varie case (farò una donazione al Grimaldi forum di Monaco perché li esponga, magari, in futuro!) questo evento è una scommessa vinta e un modo per onorare il ricordo di Mario Monicelli che per me fu di grande stimolo. E, poi, la soddisfazione di amici che vengono a celebrare questo genere spesso bistrattato! Insomma, aver creato uno spazio dove la commedia è celebrata come un cinema di serie A non ha prezzo! Da anni, poi, una delle commedie che presentiamo al festival finisce per vincere l’Oscar europeo. Questo perché c’è un grande lavoro di selezione dei nostri film».

22 Aprile 2022 ( modificato il 21 Aprile 2022 | 11:23 )
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