mottarone
12:30 pm, 26 Maggio 21 calendario

“Hanno ammesso” Tre fermati in carcere

Di: Redazione Metronews
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Improvvisa svolta nella notte per il disastro della funivia del Mottarone di domenica scorsa, costato la vita a 14 persone. Dopo ore di interrogatori, sono stati, infatti, fermati Luigi Nerini, 56 anni, di Verbania, amministratore delle Ferrovie del Mottarone, la società concessionaria dell’impianto, Gabriele Tadini, caposervizio ed il direttore generale Enrico Perocchio. Tutti si trovano nel carcere di Verbania in attesa della convalida del fermo, come ha confermato il procuratore di Verbania Olimpia Bossi.
L’ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime (in relazione alle condizioni del piccolo Eitan, unico superstite, ricoverato all’ospedale «Regina Margherita di Torino».
 
Secondo quanto spiegato dal procuratore di Verbania, la «forchetta» che serve per disattivare i freni di emergenza della funivia sarebbe stata volutamente inserita per evitare di dover fermare l’impianto. Secondo quanto detto dal comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, tenente colonnello Alberto Cicognani, sarebbero state ammesse dai fermati le responsabilità: «verosimilmente è stato fatto con consapevolezza – ha detto – per consentire alla cabinovia di continuare a funzionare nonostante il malfunzionamento».
«Le indagini proseguiranno – ha detto ancora – perchè dobbiamo individuare il motivo per cui il cavo si è spezzato. Se sia una seconda anomalia o una coincidenza o sia collegato al malfunzionamento, che ha portato alla disabilitazione del freno».
«Un altro colpo al cuore. Sono basita». Così la sindaca di Stresa Marcella Severino risponde all’AGI, dopo il repentino sviluppo delle indagini sulla tragedia della funivia del Mottarone, che ha portato al fermo di tre persone, Luigi Nerini, il proprietario della società che gestisce l’impianto, il direttore del servizio Gabriele Tadini, e l’ingegnere Enrico Perocchio. «E’ una cosa terribile – aggiunge la sindaca – era già nell’aria da ieri che il cerchio si stava chiudendo. L’unica nota positiva è che la macchina, anche quella delle indagini, ha funionato bene e celermente, lo dovevamo a quelle persone». Il pensiero della sindaca va, infine, anche ai lavoratori e alle famiglie di quanti lavorano nella funivia: «è una cosa terribile» ripete ancora. 

26 Maggio 2021
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