mottarone
3:26 pm, 25 Maggio 21 calendario

“Funivia a punto di sbarco Poi sussulta e torna indietro”

Di: Redazione Metronews
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VERBANIA Entra nel vivo l’indagine condotta dalla Procura di Verbania sull’incidente della funivia di Mottarone. Sono stati convocati come persone informate sui fatti alcuni dipendenti della società “Ferrovie Mottarone” che gestisce l’impianto. L’indagine ipotizza i reati di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime, al momento a carico di ignoti.
Parlando con i giornalisti dell’inchiesta in corso sul disastro della funivia del Mottarone, il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi sottolinea che «a proposito delle eventuali iscrizioni al registro degli indagati spero di avere un quadro più chiaro in pochi giorni». «Molto dipende dai risultati delle acquisizioni documentale che è in corso. La mole di documenti è notevole, e richiederà tempo per essere esaminata. Io voglio essere sicura di sapere a che titolo devo eventualmente sentire una persona”, aggiunge.
A proposito della presenza nel sistema frenante della cosiddetta forchetta, meccanismo che serve all’occorrenza a bloccare le pinze dei freni, Bossi sottolinea: «Questo resta ancora nel campo delle ipotesi e dovrà essere accertato dall’esame del reperto. Ci vorrà un tecnico che ci possa dire intanto che tipo di impianto era in atto, ed eventualmente quali anomalie possono essere riscontrate». Il magistrato ha anche avuto modo di visionare una parte del filmato delle telecamere di sorveglianza dell’impianto, che confermano la dinamica descritta dai testimoni.  «La cabina era arrivata ormai al punto di sbarco, e dalle immagini si vede che sussulta e torna indietro», ha spiegato la pm.
«In data 21 marzo 1997, con la legge regionale 15, la regione ha trasferito al Comune di Stresa la proprietà degli impianti e delle attrezzature». Così l’assessore al patrimonio Andrea Tronzano è intervenuto ieri in consiglio regionale per chiarire la questione della proprietà dell’impianto della funivia del Mottarone. «La trascrizione dell’attribuzione della proprietà – ha aggiunto – non è potuta avvenire perchè il comune, sollecitato ancora a marzo, non ha prodotto gli atti più volte richiesti».
 “In conclusione, – ha detto ancora Tronzano – gli interventi di revisione generale degli impianti sono stati condotti a far data dal 2014 vedendo il comune di Stresa come amministrazione concedente con la facoltà di stabilire criteri e durata della concessione e che tramite Scr ha appaltato i lavori di revisione e di gestione dell’impianto stabilendo, dopo una prima gara andata deserta, una durata della concessione pari a 28 anni ed una compartecipazione con fondi comunali pari a 1 milione 860mila euro». 
 
 
 
 

25 Maggio 2021
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