Ceferin duro su Agnelli Vendetta contro i ribelli

CALCIO «Potrei essere stato ingenuo, ma è meglio essere ingenuo che bugiardo». E ancora: «Per me è orribile che l’avidità possa essere così forte che non ti importa dello sport che amiamo, della cultura, della tradizione europea, dei tifosi e delle amicizie personali». I riferimenti ad Andrea Agnelli sono piuttosto evidenti. E mostrano come la rabbia, in Aleksander Ceferin, n° 1 della Uefa, non fosse ancora sbollita quando, sfogandosi con l’emittente slovena “24ur”, il progetto SuperLega era oramai ampiamente abortito. Ceferin ha fatto riferimento a «conseguenze» per i club “reprobi”, benché lui stesso neghi squalifiche nell’attuale Champions (per il Real e le inglesi) e alleggerisca la posizione del Barcellona: «Laporta, eletto da pochissimo, era sotto forte pressione a causa della situazione finanziaria». Florentino Perez, del Real, tiene duro: «Se pensate che la Super League sia morta, vi sbagliate di grosso». Per lui, Real, Juve e Milan sono ancora della partita. Oggi vertice Uefa: cosa deciderà? Conseguenze, intanto, ci sono in Gran Bretagna. La Premier ha chiesto ai dirigenti dei sei club “pentiti” di dimettersi. E ci saranno in Italia, dove, in Lega, molti hanno il dente avvelenato contro Juve. Milan e Inter per il fallito accordo con i fondi per la media company.
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