Rugby, dopo Cuttitta l’addio a Marco Bollesan

RUGBY Dopo la scomparsa a 54 anni, per complicazioni legate al Covid, di Massimo Cuttitta, già capitano della Nazionale, il rugby azzurro ha subito un altro lutto: la morte, a Genova, a 79 anni, di Marco Bollesan, che proprio con Cuttitta portò Alghero in A1. Per Bollesan, 47 volte azzurro, 34 volte capitano della Nazionale, ct alla prima Rugby World Cup del 1987, team manager nelle rassegne iridate del 2003 e del 2007, fondatore delle Zebre nella loro forma originaria di invitational club italiano, il termine “leggenda” non è improprio. Unico rugbista inserito dal Coni nella Walk of Fame che attraversa il Parco del Foro Italico, Bollesan era di Chioggia ma crebbe a Genova e partecipò da capitano al tour sudafricano del 1973, uno dei punti di svolta nella storia della palla ovale nostrana. Il presidente Fir, Innocenti, lo ha definito «l’epitome del rugbista coraggioso, il simbolo di un gioco dove fango, sudore e sangue rappresentavano i migliori titoli onorifici».
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