Due giorni di follia alla Darsena

città «Con questa terribile pandemia se non si rispettano le regole poi si paga pegno. Così probabilmente sarà e purtroppo le conseguenze ricadranno su tutta la comunità». Così il sindaco Giuseppe Sala ha commentato i folli assembramenti di sabato sera ai Navigli. Migliaia di persone assiepate, senza mascherina che hanno trasformato la Darsena in un rave party con tanto di rissa a bottigliate. Un ultimo brindisi – suicida – prima di entrare in zona arancione (la Lombardia lo è da oggi), per i presenti e commercianti che non hanno rispettato alcun divieto, vendendo alcolici ben dopo le 18.  Naturali quindi ieri le polemiche per i mancati controlli: «Le forze dell’ordine erano pari a circa 200 unità», ha detto Sala, «di più non si poteva metterne. Sarebbe stato meglio chiudere nel pomeriggio la Darsena? Ma secondo voi, chi stava in giro sarebbe stato a casa?». Ha aggiunto. Ieri comunque è scattato il blocco della Darsena, in mattinata sono state montate transenne ed è stato allestito un senso unico, con ingresso da piazza XXIV Maggio e uscita da piazzale Cantore. E nel pomeriggio gli accessi sono stati bloccati almeno due volte a causa del massiccio afflusso di persone.