Sui vaccini le Regioni vanno in ordine sparso
ROMA Un’Italia che procede a diverse velocità quella che si sta delineando nella rincorsa alla vaccinazione di massa contro il Covid 19. La prima Regione ad avviare ieri la fase 2 con la somministrazione del vaccino agli over 80 è stato il Lazio, con oltre 220 mila prenotazioni e tremila già effettuate ieri. «Soltanto 8 Regioni hanno aperto la vaccinazione agli ottantenni, e 4 hanno un sistema informativo», lamenta Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza. L’esperto spiega che bisogna intervenire «per garantire un coordinamento nazionale e un approvvigionamento continuo di dosi». Per ora si procede in ordine sparso. In Piemonte, per esempio, le vaccinazioni over 80 inizieranno il 21 febbraio e saranno i medici di famiglia a definire gli elenchi dei pazienti. La Lombardia è una di quelle Regioni che ha attivato un portale ad hoc dove registrarsi dal 24 febbraio. Per le prime iniezioni si dovrà attendere la fine dl mese. La Toscana infine anticipa a domani la partenza della campagna per i 18-55enni.
Il rebus varianti
Intanto, in attesa che gli approvvigionamenti di vaccini avanzino, particolare attenzione viene data alle cosiddette varianti del virus Sars-Cov-2. Ce ne sono tre in particolare scoperte nell’ultimo periodo che hanno destato non pochi timori da parte della comunità scientifica. Sono le varianti inglese, sudafricana e brasiliana, contro le quali si sta cercando di capire quali vaccini possono funzionare o meno. Quella inglese sembra possa essere neutralizzata dagli attuali vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Quella sudafricana: conta 21 mutazioni. I vaccini attualmente disponibili sembrano perdere di efficacia contro questa variante (è di ieri l’annuncio in tal senso di AstraZeneca), tranne quello prodotto da Moderna. Quella brasiliana: si sta ancora studiando se questa variante possa rendere inefficaci gli attuali vaccini e i risultati preliminari sono poco ottimisti.
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