la crisi di governo
8:06 pm, 7 Febbraio 21 calendario

Draghi, secondo giro e Governo in vista

Di: Redazione Metronews
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ROMA Al via da lunedì il secondo giro di consultazioni del presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, che ha passato la domenica nel suo “buen retiro” di Città della Pieve. Lunedì pomeriggio toccherà ai gruppi più piccoli, martedì mattina al gruppo Europeisti-Maie Centro Democratico, seguito da Leu, Italia Viva e Fratelli d’Italia. Chiuderanno, nel pomeriggio, i gruppi parlamentari di Pd, Forza Italia e Udc, Lega e infine il M5S. Probabilmente mercoledì avverrà l’incontro di Draghi con le parti sociali, per arrivare alla stretta entro venerdì con il ritorno al Colle.
La svolta di Salvini
Il primo giro di ascolto, con l’apertura di Salvini e il no secco della Meloni ha smosso un po’ le vecchie coalizioni. «Oggi siamo un punto di riferimento nella costruzione di questa operazione di governo, a cui collaboriamo», ha rimarcato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. Quanto alla svolta leghista «non c’è dubbio che è una novità – ha detto Zingaretti – Salvini ha dato ragione al Pd, non ci siamo spostati noi. Tutti possono riconoscere che l’idea di risolvere i problemi distruggendo l’Europa era fallimentare. Si apre una fase nuova, rispetto la posizione della Lega e chiedo coerenza». Intanto da un lato c’è il “pragmatico” Matteo Salvini che si è lasciato scappare «non ho frequentazioni assidue con il Pd, ma le avremo» e «non faccio partire un governo per vendetta nei confronti di qualcuno, o per togliermi delle soddisfazioni».
“Al bando gli schizzinosi”
Dall’altro Davide Faraone di Italia Viva che, quanto alla “conversione europeista” della Lega, ha esortato «gli schizzinosi dell’ultima ora a rispettare le parole del presidente della Repubblica che ha chiesto al professor Draghi di rivolgersi a tutte le forze parlamentari». «Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese – ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi – all’Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì».
“Stop licenziamenti”
Intanto le parti sociali attendono la convocazione da parte di Draghi, forse per mercoledì. Al centro del confronto, oltre ai fondi Ue, la riforma fiscale, la proroga del blocco dei licenziamenti «per evitare una bomba sociale» e gli ammortizzatori sociali. Anche Confindustria chiederà un confronto. «Una cosa che manca dal Recovery Plan – ha sottolineato Carlo Cottarelli, il cui nome è nel toto ministri – è la percezione di quanto sia importante ridurre drasticamente la burocrazia (intesa come eccesso di norme, moduli da compilare, enti da consultare). Digitalizzare va bene ma non basta. Occorre semplificare».
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7 Febbraio 2021
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