Avvistamenti di Ufo aumentati nel 2020
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ROMA Ben 380 sono state le segnalazioni di avvistamenti di oggetti volanti non identificati in Italia pervenute nel 2020 al Centro ufologico nazionale, con un incremento del 57% rispetto all’anno precedente (quando erano state 241). L’aumento di avvistamenti però, come ha precisato lo stesso Centro ufologico, è stato condizionato dall’attività di Space X: il 41% delle segnalazioni, infatti, sono da attribuire al passaggio in cielo dei piccoli satelliti Starlink, soprattutto nei mesi di marzo e aprile.
Insufficienza di dati
Entrando nel dettaglio, tra le segnalazioni ricevute il 28% risultano essere «non valutabili» per insufficienza di dati, mentre nel 13% dei casi manca la testimonianza diretta del momento in cui sono state acquisite le immagini (con oggetti rilevati solo con una visione successiva e generalmente da riferire a fenomeni naturali). Quanto alle tipologie di avvistamento, per oltre il 50% delle segnalazioni si tratta in realtà di fenomeni naturali che non sono stati correttamente interpretati, il 25% è riferito ad osservazioni di luci notturne «non identificate» di cui il 6% riguardano oggetti o sfere diurne. Un altro 20% sono da attribuire a riflessi per errori video-fotografici.
Lazio e Toscana in testa
Le Regioni interessate da più segnalazioni sono state Lazio (in particolare Roma), Toscana (con concentrazione a Firenze), Lombardia (con più segnalazioni a Milano e Varese), Emilia-Romagna (dove spicca Bologna), Veneto (con il primato ufologico di Treviso) e Piemonte (Torino). Scorrendo la tabella della casistica per tutto il 2020, si trova un po’ di tutto: dalle lanterne cinesi avvistate a gennaio a Somma Lombarda al bolide verde segnalato a Parma a febbraio, dai fari di una discoteca che hanno fatto gridare all’Ufo a Brendola nel vicentino a marzo al passaggio della Stazione spaziale internazionale non riconosciuto vicino Firenze ad aprile. E ancora: pianeti (in particolare Venere) scambiati per oggetti non identificati, così come aerei e droni. Infine, come detto, la valanga di satelliti “Starlink” per l’accesso a Internet satellitare globale in banda larga messi in orbita dalla Space X di Elon Musk.
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