Gran Bretagna in crisi Vicino un lockdown totale
Il lockdown totale si fa strada anche nel Regno Unito: il premier Boris Johnson sta valutando l’ipotesi estrema e potrebbe metterla in pratica già all’inizio della prossima settimana nel tentativo di contenere la corsa del coronavirus e salvare il Natale. Lo riferiscono fonti del governo, rilanciate dalla stampa. Il capo di Downing Street ha tenuto una riunione ristretta sulle misure da prendere con il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, il ministro della Salute, Matt Hancock, e Michael Gove, ministro dell’Ufficio di Gabinetto britannico. Il tema è sul tavolo dopo che per una settimana l’esecutivo ha sostenuto più volte di aver adottato il sistema giusto, con i tre livelli di allerta adattabili su scala locale, contro “un approccio globale”. Una decisione finale in merito non è stata ancora presa ma “i dati sono veramente brutti”, ha sottolineato una fonte governativa. “Assistiamo all’aumento dei casi di Covid in tutto il Paese e gli ospedali stanno lottando per resistere”, ha aggiunto, segnalando “uno spostamento nella nostra posizione”. Non è chiaro di che tipo sarà il nuovo lockdown, cosa verrà chiuso e cosa no, o quanto durerà. Il fine settimana sarà usato dall’esecutivo proprio per definire le nuove misure prima dell’annuncio, anche se – secondo una fonte informata – sulla necessità di un confinamento nazionale il governo è spaccato e alcuni ministri si sono risentiti per averlo scoperto tramite i media, senza nessuna comunicazione interna.
Casi. Ieri il Regno Unito ha registrati 24.405 nuovi casi di Covid e 274 decessi. Intanto, un nuovo documento dello Scientific Pandemic Influenza Group on Modelling ha sottolineato che l’Inghilterra ha violato “lo scenario peggiore accettabile” per numero di contagi e ricoveri ospedalieri; gli scienziati hanno avvertito che il numero di morti giornalieri per Covid in Inghilterra è in linea con quello scenario, ma “è quasi certo che lo supererà entro le prossime due settimane”. Alcune previsioni degli esperti indicano che il sistema sanitario nazionale (Nhs) non sarà in grado di accettare pazienti entro Natale, anche se vengono cancellate le procedure non urgenti e attivati gli ospedali da campo; le prime aree a ‘cadere’ sarebbero l’Inghilterra sud-occidentale e le Midlands. Il deputato laburista Jonathan Ashworth, responsabile Salute nel ‘governo ombra’, ha attaccato il premier sostenendo che “avrebbe dovuto usare la chiusura a metà semestre delle scuole per un ‘circuit break’ limitato nel tempo per far scendere il numero dei contagi, sistemare il programma di tracciamento e salvare vite”.
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