Stati generali della Natalità a Roma, tensione fra studenti e polizia. Sette feriti
Stati generali della Natalità a Roma, scontri fra manifestanti e polizia. Sono sette i feriti (fra cui due poliziotti, una ragazza con trauma cranico) negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine durante il corteo degli studenti a Roma contro gli Stati generali della Natalità. Il contatto tra manifestanti e forze dell’ordine si è verificato quando gli studenti hanno provato a deviare dal percorso prestabilito verso via della Conciliazione. Un ragazza è stata trasportata dal 118 al Santo Spirito per un trauma cranico e due poliziotti sono stati portati al San Carlo di Nancy per contusioni varie.
Stati generali della Natalità a Roma, tensione fra manifestanti e polizia
Gli studenti in corteo partiti da piazzale degli Eroi a Roma e diretti verso piazza Cavour, che stanno sfilando contro gli stati generali della Natalità, hanno provato a deviare dal percorso concordato verso via della Conciliazione (all’Auditorium dove si svolge il congresso). Lì sono stati bloccati dai cordoni della polizia schierata a protezione della zona. La manifestazione è stata indetta da Aracne. La polizia è intervenuta respingendo i giovani manifestanti: si tratta di studenti delle scuole superiori. Nel corso degli scontri sono volati vasi di fiori verso le forze dell’ordine e scarpe rosse con tacco.
«La vostra repressione non spegnerà la nostra rabbia» e «Sui nostri corpi decideremo sempre e solo noi”: questi, alcuni, tra i cori intonati dall’assemblea Aracne nel corteo che da piazzale degli Eroi sta raggiungendo via della Conciliazione per protestare contro la 4 edizione degli ‘Stati Generali della Natalita». Durante la manifestazione, secondo quanto si apprende, è stato anche bruciato il programma «educare alle relazioni» del ministro Valditara.
Le parole del Papa
La giornata degli Stati Generali sulla Natalità si è aperta con l’intervento del Papa che ha lanciato un appello contro il calo della natalità, che lui definisce un “inverno demografico“. Il pontefice ha esortato i governi ad attuare “serie ed efficaci scelte in favore della famiglia”. Ad esempio, porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli.
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