«In Italia contro il virus serve più diagnostica»

ROMA. «Gli ultimi dati sul Covid-19 in Europa descrivono un andamento ormai endemico della malattia… un contesto in cui serve comunque cautela». A parlarci è il virologo Fabrizio Pregliasco dell’Università  di Milano.
Professore, i dati europei ci devono preoccupare?
«I focolai sono destinati ad evidenziarsi ancora di più anche con gli sbalzi termici nel prossimo futuro. Ancora oggi possiamo comunque dirci ottimisti, ma considerare questa seconda ondata come l’elemento verso cui prepararci per affrontarla al meglio…».
Questa volta è l’Italia a dover tenere d’occhio quello che fanno gli altri Paesi..
«Esattamente».
Quindi l’inverno sarà superabile senza nuove drastiche chiusure in Italia?
«Credo sia necessario l’aspetto organizzativo, aumentando la capacità diagnostica sul territorio, ma anche il buonsenso dei cittadini che non devono fare lo “sgambetto” e mettersi di traverso. Non possiamo dimenticare l’igiene e il distanziamento. Penso  ad interventi mirati, direi sartoriali, proprio seguendo l’andamento diffuso della malattia, che ormai interessa tutte le province italiane».
Cosa pensa dell’apertura degli stadi?
«Si tratta di uno stress test, un primo passo per sperimentare il ritorno alla normalità».