Contro la crisi “sospesa” pure la dentiera
ROMA. «Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per se stesso, ed un altro per qualcuno altro. È come offrire un caffè al resto del mondo». La citazione è dal libro di Luciano De Crescenzo “Il caffè sospeso”, un omaggio a Napoli e a quella “saggezza quotidiana in piccoli sorsi” che affonda le sue radici ai tempi della Seconda Guerra mondiale, quando la gente era solita pagare due tazze di caffè: una per sé e una per chi non poteva permetterselo. In questi mesi di pandemia, in cui le misure restrittive hanno reso difficile anche un semplice gesto come fare la spesa, sono in molti ad essersi ispirati allo spirito partenopeo, promuovendo piccoli circuiti di mutuo-aiuto, una rete per lo più anonima che non fa capo alle grandi catene della solidarietà, ma che si regge su micro imprenditori, negozianti, professionisti poco blasonati. Scopriamo quindi che la pratica del caffè sospeso si è trasformata oggi in pane, spesa, pasto, farmaco e perfino “dentiera sospesa”.
Un sorriso regalato
È la più recente delle iniziative solidali in sospeso. La formula “dentiera sospesa” è stata inaugurata a Sassari dalla cooperativa sociale Saludade onlus, formata da un gruppo di sei specialisti e odontoiatri. L’obiettivo è fornire protesi dentarie gratuite attraverso un fondo alimentato da donazioni. «Chiunque può contribuire al progetto, mettendo a disposizione una somma, anche piccola, affinché si riesca a coprire le spese per i materiali», spiegano i promotori. I possibili beneficiari sono selezionati da enti accreditati, associazioni, onlus e cooperative sociali. È un giovane ex detenuto di Sassari, affidato alla cooperativa sociale Don Graziano Muntoni diretta da don Gaetano Galia, il primo beneficiario in Sardegna di “dentiera sospesa”. «Questo ragazzo non sorrideva più, non rideva, e quando lo faceva si metteva le mandi davanti alla bocca o utilizzava una sciarpa per non farsene accorgere», riferisce don Galia, a proposito dell’ex detenuto che ora ha una protesi nuova. «Non potete immaginare lo sguardo di felicità, i suoi occhi», aggiunge il direttore della cooperativa sociale cui il detenuto era affidato, «soprattutto alla sua partenza, quando è andato via dalla nostra comunità. Addirittura è rimasto un mese in più pur di ottenere la protesi».
La rete del caffè
Dalla tradizione napoletana, deriva nel 2010 la Rete del caffè sospeso (retedelcaffesospeso.com). Sono decine i bar che aderiscono ormai non più soltanto in Italia, ma perfino in Brasile, Sudafrica, Svezia, Belgio e Spagna. Vale per tutti la stessa regola. lascia un caffè pagato!
Solidarietà al panificio
Sono decine le iniziative in tutta Italia, dalla Liguria alla Puglia, che si concentrano su un bene primario, che in tempo di crisi per tanti è difficile da acquistare. «Anche un panificio può diventare il luogo ideale in cui innescare un processo di reciprocità su cui lavorare per una nuova fraternità civile». È questo un primo risultato dell’iniziativa “Pane Sospeso” lanciata dall’associazione NoiXVoi di Ruvo di Puglia che ha coinvolto cinque panetterie.
«La cosa bella del pane sospeso è la forma anonima dell’aiuto che assume un valore civile e impedisce rapporti di dipendenza personale» spiegano i promotori dell’iniziativa pugliese.
Donazioni digitali
Fra le iniziative SpesaSospesa.org, progetto che digitalizza il flusso di donazioni coinvolgendo cittadini, Comuni, enti no-profit del territorio e imprese alimentari. Attraverso la piattaforma Regusto i cittadini ricevono gratuitamente cestini di spesa a casa.
Farmaco sospeso
Nelle Marche l’associazione “Ora et Labora” e il comune di San Benedetto hanno varato l’iniziativa del “Farmaco sospeso”, quello che chiunque può pagare al farmacista affinché arrivi a chi altrimenti non può permetterselo. E a Napoli presso la bottega dei farmaci è possibile lasciare una quota per un farmaco veterinario.
Il pasto familiare
Sono una ventina i ristoranti di Salerno che hanno aderito al “Piatto Sospeso” che offrono 2 pasti al mese per una famiglia meno abbiente indicata dalla Protezione Civile. Il pasto familiare potrà essere anche consegnato a domicilio. Anche i clienti, possono lasciare un “pasto sospeso”.
SERENA BOURNENS
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