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5:43 pm, 13 Ottobre 19 calendario

Quei bunker nel Soratte (e l’oro sparito)

Di: Redazione Metronews
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Quattro chilometri di gallerie volute da Mussolini nel 1937 all’interno del Monte Soratte a Sant’Oreste, ultimo comune della provincia Nord di Roma, al confine con quelle di Rieti e Viterbo. Un rifugio antiaereo che doveva servire per le alte cariche dell’Esercito Italiano durante la seconda guerra mondiale, ma che nel settembre del 1943 fu occupato dal “Comando Supremo del Sud” delle forze di occupazione tedesche in Italia, guidato dal Feldmaresciallo Albert Kesselring.  Sono ancora molti oggi i segreti e i misteri che circondano la storia del Monte Soratte, dove negli anni della Guerra fredda, sotto l’egida della Nato,  furono iniziati anche i lavori per la costruzione di un vero bunker antiatomico, mai portato a termine, per motivi ancora incerti. Una storia che è arrivata a una svolta solo nel 2008, quando l’area del bunker, riconsegnata vuota dall’Esercito, è stata riacquisita dal Comune di Sant’Oreste e dal 2010 è oggetto di un progetto di recupero delle ex-caserme e di allestimento di un museo storico diffuso, denominato “Percorso della memoria”. Un viaggio attraverso la storia del Novecento: oggi le gallerie sono visitabili grazie all’impegno della Libera Associazione culturale Santorestese “Bunker Soratte”, costituita da persone appassionate del luogo e desiderose di far conoscere questo tassello fondamentale della nostra storia. Metro ha incontrato uno dei fondatori dell’associazione, il professore Gregory Paolucci.
Come è stato possibile tenere segreto l’utilizzo dei 4 chilometri di gallerie scavate nel monte a due passi da Roma, dalla fine della Seconda guerra mondiale al 2008?
«È stato possibile perché l’area per oltre 60 anni è stata una zona militare, in cui non era permesso l’accesso al pubblico. Anche se naturalmente tra la gente del posto negli anni sono circolate varie ipotesi, anche le più impensabili, come quella che voleva il bunker come il luogo in cui era stato portato Moro dopo il rapimento».
Una delle storie più avvolte nel mistero è quella del “tesoro del Soratte”. Cosa c’è di vero?
«Si tratta certamente di una bella leggenda, in cui la storia si intreccia con azioni di guerra e segreti di Stato. Tutto ha inizio durante l’occupazione delle gallerie da parte dei tedeschi nel 1943. Sembrerebbe che, prima di abbandonare l’area, il Feldmaresciallo Albert Kesselring dette ordine di minare e incendiare tutto il complesso ipogeo e di interrare casse contenenti parte dell’oro sottratto alla Banca d’Italia: non sono mai state ritrovate».
Per questo i cercatori d’oro continuano a tentare di trovare il “tesoro”?
«L’ultima denuncia che abbiamo presentato alle autorità competenti risale a due anni fa. Oggi l’area è dotata dei migliori sistemi di sicurezza, quindi è vivamente sconsigliato tentare di introdursi abusivamente nel bunker.
Però non c’è ancora la certezza che l’oro non ci sia più?
«In effetti no. Devo dire che anch’io, che ero scettico sulla reale presenza dell’oro, una volta letti i documenti, ho cominciato a pensare che il tesoro della Banca d’Italia sia probabilmente davvero passato per le gallerie del Soratte».
Cosa è accaduto quindi che sia documentato?
«Uno dei soldati tedeschi che assistette all’interramento del tesoro e che fu  giustiziato dalle Ss che non volevano lasciare testimoni, sopravvisse miracolosamente e fu curato da due contadini di Sant’Oreste. Finita la guerra, fece ritorno al paese per ringraziarli e raccontò che era venuto anche per fare delle ricerche. Fu poi trovata divelta la pietra di una cappella vicina al bunker e quando la polizia andò a interrogare il soldato tedesco in Germania, lo trovò carbonizzato in casa sua. Inoltre dalle nostre ricerche, tutte corredate da documenti ufficiali, risulta che negli anni Sessanta i nostri servizi segreti spesero oltre 60 milioni di vecchie lire per cercare questo tesoro. Negli anni Novanta anche il barone Giuseppe Fortezza ottenne il permesso di cercarlo, ma dopo 15 giorni di scavi inutili, si arrese».
Valeria Bobbi

13 Ottobre 2019
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