Calcio
4:27 pm, 13 Luglio 19 calendario

Mihajlovic, annuncio choc “Ho la leucemia, lotterò”

Di: Redazione Metronews
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“E’ stata una bella botta, sono stato chiuso in camera a riflettere per due giorni, ti passa tutta la vita davanti. Ma sono sicuro che questa sfida la vincerò, per mia moglie, per la mia famiglia”. Così Sinisa Mihajlovic, in conferenza stampa a Casteldebole, dove ha annunciato di essere malato di leucemia. “Lotterò come sempre, non vedo l’ora di andare martedì in ospedale – ha aggiunto l’allenatore  del Bologna – Prima comincio e prima finisco”. “La malattia è in fase acuta e aggressiva ma attaccabile, ci vorrà del tempo ma si guarisce”. 
Allenatore. “Sinisa Mihajlovic resta l’allenatore del Bologna: sconfiggerà la malattia”, ha detto il dirigente sportivo del Bologna, Walter Sabatini.
Carriera.  Nato a Vukovar il 20 febbraio del 1969, Mihajlovic  esordisce nel Vojvodina a 19 anni. Il 29 maggio del 1991, allo stadio San Nicola di Bari, solleva la Champions League con la maglia della Stella Rossa. Da quel momento, per 21 anni, rimarrà in Italia: prima giocando nella Roma e poi nella Lazio, in mezzo quattro stagioni a Genova nelle file della Sampdoria, per poi chiudere la carriera all’Inter.  L’esperienza più lunga è quella in maglia biancoceleste, tra 1998 e 2004: con la Lazio disputa 193 partite segnando 33 reti, tra le quali il primo, storico, gol della squadra capitolina in Champions League, il 14 settembre del 1999. Con la Lazio vince anche una Supercoppa Uefa. All’Inter rimane solo due stagioni, ma arricchisce il palmares con due Coppa Italia (ne aveva vinte altrettante con la Lazio), uno scudetto (quello assegnato a tavolino per lo scandalo Calciopoli) e una Supercoppa italiana (nel 2005, che si aggiunge a quelle del 1998 e del 2000 in maglia biancoceleste). Terzino sinistro dotato di un tiro potentissimo, Mihajlovic è noto soprattutto per il talento nel battere i calci di punizione. Detiene il record di gol da calcio da fermo in Serie A, con 28 trasformazioni (record eguagliato da Andrea Pirlo). Dopo aver chiuso la carriera in campo è diventato allenatore: in Italia ha guidato Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino e Bologna, panchina sulla quale si è seduto a gennaio riuscendo a portare la squadra alla salvezza. Ha guidato anche la nazionale serba tra 2012 e 2013, fallendo la qualificazione ai Campionati del Mondo del 2014.
 

13 Luglio 2019
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