Alitalia
8:21 pm, 14 Febbraio 19 calendario

“Stato anche oltre il 50% Serve a garantire l’occupazione”

Di: Redazione Metronews
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La partecipazione pubblica nella Nuova Alitalia in mano al ministero dell’Economia e alle Ferrovie dello Stato italiane potrebbe superare il 50%. Lo avrebbe annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ai sindacati durante il tavolo al Mise. 
Stato garantisce occupazione. Il piano industriale per la Nuova Alitalia sarà presentato entro il 31 marzo: non ci sarà un’Alitalia più piccola: il ministero dell’Economia e le Fs entrano nella nuova compagnia per garantire che non sia ridimensionata, ha assicurato ai sindacati il ministro dello Sviluppo economico. Nella riunione il ministro ha poi chiarito che quando si parla di operazioni di mercato si parla di partner privati. Ma la presenza del ministero dell’Economia e delle Ferrovie garantisce la salvaguardia dei livelli occupazionali, evita licenziamenti e assicura una strategia per l’Alitalia e non la svendita. 
“Pronto ricorso al Tar”. Il Codacons è pronto a fare ricorso al Tar e alla Commissione Ue contro l’ingresso dello Stato e Fs nella nuova Alitalia con quote anche superiori al 50%. “Non accetteremo che nemmeno un euro dei soldi della collettività sia utilizzato a fondo perduto per salvare Alitalia – ha ammonito il presidente Carlo Rienzi – e siamo pronti a impugnare al Tar e alla Commissione europea qualsiasi atto del Governo che vada in tale direzione. Già l’ingresso delle Ferrovie nella compagnia aerea arrecherà un danno abnorme agli utenti, attraverso un azzeramento della concorrenza tra treni e aerei su numerose tratte, a partire dalla Roma-Milano, e un rincaro delle tariffe”. E ha aggiunto: “Se lo Stato, attraverso il Tesoro, dovesse mettere altri soldi pubblici nella compagnia di bandiera, il conto per i cittadini diverrebbe astronomico. A oggi Alitalia è costata, tra salvataggi, prestiti e altri interventi pubblici, la bellezza di 8,6 miliardi di euro solo negli ultimi dieci anni, un conto pari a 358 euro a famiglia: è come se ogni singolo italiano, neonati compresi, avesse sborsato 143 euro di tasca propria per il salvataggio della compagnia aerea”.    Di fronte a tale numeri, aggiunge l’associazione, “qualsiasi intervento pubblico per salvare Alitalia coi soldi degli italiani diverrebbe un abuso illecito e sarebbe impugnato dal Codacons al Tar e alla Commissione Ue per ottenerne l’annullamento. Diffidiamo pertanto il Governo a realizzare una dettagliata analisi costi-benefici sull’ingresso dello Stato nella compagnia prima di adottare qualsiasi decisione che possa risultare una tragedia per le case pubbliche.

14 Febbraio 2019
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