«Sono una madre instabile che fagocita suo figlio»
ROMA Una storia di adolescenza e riscatto ma anche una storia di malattia mentale e di periferie, di disagi,abbandoni. Tutto questo è “Un giorno all’improvviso” regia di Ciro D’Emilio, dal 29 in sala, carico di premi festivalieri e dopo essere anche passato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Protagonista, al fianco di Giampiero De Concilio, una straziante Anna Foglietta, mamma borderline, imbottita di farmaci che l’attrice tratteggia così: «È una donna affetta da narcisismo patologico, quindi molto instabile. Una donna che ha reagito in modo non equilibrato al suo diventare madre e che spesso è violenta contro sé e contro gli altri. Ovviamente è lontanissima da me ma ho cercato di lavorare anche sulle sfumature»
Quanto è importante per lei questo ruolo?
«Molto e in fondo anche con questo film faccio ciò che ho sempre voluto fare e che continuerò a fare: lavorare, alternandoli alle commedie, nei film radicati nella realtà sociale perché danno un senso al mio mestiere di attrice, permettendomi anche di parlare della società e delle sue ingiustizie».
La cosa più difficile?
«La vera difficoltà è stata non giudicarla. Come madre non è stato facile interpretare una donna che ogni giorno massacra psicologicamente il figlio, fagocitandolo nei suoi problemi. Ma ne è valsa la pena perché mi ha dato la possibilità di raccontare una Napoli che non è solo quella della camorra».
SILVIA DI PAOLA
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