Neri Marcorè in scena fra De Andrè e Pasolini
TORINO Interrogarsi sulla nostra epoca che vive in un momento di precario equilibrio tra ansia del presente e speranza del futuro. Per farlo domani e dopodomani dal palcoscenico del Colosseo Neri Marcorè farà affidamento ad un genere teatrale che conosce molto bene, quello del teatro canzone, applicato al suo nuovo spettacolo intitolato “Quello che non ho” che vanta la drammaturgia e regia dell’inseparabile Giorgio Gallione.
A dare ispirazione a questo nuovo viaggio alla ricerca dell’odierna umanità saranno le canzoni di Fabrizio De Andrè, con particolare attenzione a quelle del concept album “Le nuvole”, da “Una storia sbagliata” a “Don Raffaè”, da “Ottocento” a “Se ti tagliassero a pezzetti”, e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie contenute nel poema filmico “La rabbia” del 1963 che vedeva, in una specie di cine-match, Giovannino Guareschi e Pasolini cercare di rispondere alla domanda di quale fosse l’origine della scontentezza, della paura e dei conflitti che agitavano la società di allora.
Un materiale ideale per raccontare di una “nuova orrenda preistoria” che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea.
Sul palco passeranno così storie di sfruttamento umano e ambientale, di esclusione e di ribellione, di guerra e di illegalità, rilette con il filtro grottesco, ghignante e aristofanesco (Info: teatrocolosseo.it).
ANTONIO GARBISA
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