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3:29 pm, 9 Maggio 17 calendario

«Pomezia? Effetti a lungo termine»

Di: Redazione Metronews
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ROMA Plastiche, batterie, amianto: nel rogo della azienda Eco X di Pomezia sono andati a fuoco materiali pericolosi e tossici. I primi dati Arpa dicono che i valori sono di 3 volte superiori al limite ma che questi livelli di polveri sottili sono riscontrabili anche in un centro urbano molto trafficato. Quali rischi per i cittadini? Ne parliamo con Antonietta Gatti, scienziata esperta in nanopatologie, che ha lavorato anche a Manhattan dopo gli attentati alle Torri Gemelle e che è stata premiata per il suo contributo nel campo delle Scienze dei Biomateriali e di Ingegneria e Fellow dello IUSBSE, l’International Union of Societies for Biomaterials Science and Engineering. 
Dottoressa, in base a quanto affermato dall’Asl, non dovremmo preoccuparci più di quanto non lo facciamo camminando in una città trafficata…
È una frase che non può essere assolutamente sostenuta. Il problema è certamente la quantità di polveri sottili ma soprattutto quello che c’è dentro a quelle polveri. Tutto quel materiale che è andato a fuoco è tossico, non è biodegradabile e si ritroverà nell’ambiente. No, che bisogna stare tranquilli non può essere detto.
Come si scopre cosa c’è in quelle polveri?
Servono con microscopio elettronico. Bisogna campionare acqua e verdura.
Come si eliminano queste polveri tossiche una volta riscontrate?
Non si eliminano. Nulla si distrugge: quando piove affondano nel terreno, si vanno a legare alla terra, li troviamo nell’acqua. E serve un monitoraggio sanitario per i cittadini che hanno respirato quella nube. È una situazione che mi ricorda l’incendio al terminal 3 di Fiumicino: anche allora ci furono dipendenti dei negozi che si sentirono male, anche nei giorni successivi. Bisogna assolutamente procedere a un monitoraggio sanitario.
Il tetto del capannone era in Eternit: dobbiamo preoccuparci per le fibre di amianto?
Per il tetto bisogna vedere dove è crollato e sicuramente ci saranno fibre aerodisperse. Ma esistono ben 75 diossine di interesse sanitario non biodegradabili. Da monitorare.
Per quanto tempo potrebbero esserci effetti negativi sulla salute?
A lungo termine. Sicuramente ben oltre le luci della cronaca che, si sa, in casi come questi si spengono facilmente. 
STEFANIA DIVERTITO

9 Maggio 2017
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