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2:32 pm, 28 Febbraio 17 calendario

Asili nido in casa vademecum per scegliere i migliori

Di: Redazione Metronews
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TRENTO  Partiti dal Nord Europa, da cui  deriva il nome originale tagesmutter (madre di giorno), negli ultimi  anni i nidi in casa si sono diffusi anche in Italia, a partire dal  Trentino Alto Adige. Questa particolare tipologia di asilo nasce sia  in risposta alla crisi economica, che ha portato molte persone a  reinventarsi una professione, sia alle esigenze sempre più specifiche  dei genitori, che lavorano e che molto spesso non riescono ad avere  accesso alle graduatorie per gli asili pubblici. Ecco quindi le linee guida, tracciate da  Immobiliare.it, per disegnare la casa perfetta per avviare un nido in famiglia, a prova di bambino e a norma di legge: consigli  utili anche per  chi si appresta a cercarne uno.
La normativa
Le norme  sui nidi in casa vengono stabilite da ogni singola regione  italiana, anche se esistono delle regole comuni e valide in tutto il  Paese. Non esistono restrizioni sulla forma  contrattuale in cui la tagesmutter occupa l’appartamento. Per definizione il nido in casa viene aperto nell’appartamento in cui si  vive stabilmente, sia che si tratti di un immobile di proprietà sia  che lo si abbia in locazione o comodato d’uso. Previ accordi e  scritture private è possibile iniziare un’attività anche nei locali  condominiali comuni, purché siano conformi alle regole regionali.
   Il numero di bambini ammessi presso un asilo in casa varia a seconda  delle regioni: mediamente a ogni educatrice possono essere affidati  dai 4 ai 5 bambini, che arrivano, ad esempio, a 10 in Abruzzo. La cosa fondamentale, nell’ottica di una casa a norma, è quella che ad ogni bambino corrispondano 4 metri quadrati in un ambiente lontano dagli spazi abitativi e ben separato dalla cucina. Ai piccoli deve essere  garantita la massima libertà di gattonare o camminare senza incorrere  in pericoli. In alcune regioni è previsto anche l’obbligo di disporre di spazi esterni. Gli ambienti interni devono essere sempre puliti e luminosi. Per fare un esempio, in Trentino Alto Adige non è possibile avviare un nido   nei seminterrati.
Stanze e mobilio
 È necessario possedere la dichiarazione di abitabilità dell’immobile  e avere degli impianti elettrici, idrici e del gas a norma, certificati e la cui manutenzione ordinaria sia dimostrabile e  documentata. Tutte le prese di corrente negli ambienti riservati ai  bambini devono essere coperte con gli appositi dispositivi presenti sul mercato.  L’arredamento va pensato in maniera funzionale ai più piccoli: tavoli, mensole e altri complementi devono essere dotati di paraspigoli. Si deve disporre di una cucina in cui preparare le pappe, ma che rimanga ben lontana dall’area gioco. Inoltre la casa necessita di uno spazio adibito a zona riposo con lettini: questa può essere realizzata sia all’interno dell’area gioco, sia in un ambiente separato. Nell’ottica del benessere dei bambini la seconda opzione è la migliore, permettendo loro di riposare anche mentre gli altri giocano. Non è infine necessario che un nido in casa abbia un bagno separato da quello che si utilizza regolarmente in famiglia. Basta  che sia dotato di un fasciatoio.
VALERIA BOBBI

28 Febbraio 2017
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