Anna Foglietta in viaggio nell’anima di Alda Merini
ROMA Anna Foglietta è la splendida protagonista di “La pazza della porta accanto”, atto unico di Claudio Fava su Alda Merini, in scena all’Eliseo fino all’11 dicembre.
Come ha creato la sua Alda Merini?
L’ho spogliata della forza a cui ci aveva abituato nelle sue apparizioni degli ultimi anni, immaginandola quando, chiusa in manicomio, era una madre strappata dai suoi figli e dall’amore.
Si è basata su delle letture o delle fonti particolari?
No, ho voluto strutturare il personaggio in assoluta libertà, lavorando molto sull’aspetto emotivo e documentandomi sulla schizofrenia e sul bipolarismo (le patologie da cui la grande poetessa milanese era affetta).
La regia di Alessandro Gassmann l’ha aiutata?
Molto, soprattutto grazie alla messa in scena, che fa risaltare anche visivamente certi stati d’animo che la Merini deve aver vissuto. Gassmann è poi un regista bravo a lasciar spazio alle creatività dei suoi attori.
Come considera questa prova nella sua carriera?
Sicuramente come la più importante e difficile. Ogni sera che salgo sul palco riesco a trovare una sfumatura nuova sulla quale concentrarmi e lavorare.
DOMENICO PARIS
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