Kickboxing
10:02 pm, 17 Novembre 16 calendario

Gabriele Casella in campo contro la violenza sulle donne

Di: Redazione Metronews
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KICKBOXING «La violenza contro le donne è uno dei crimini più vigliacchi che un uomo possa commettere e per sconfiggerla è necessario agire non solo sul fronte della repressione, ma anche su quello della prevenzione». Così Gabriele Casella, Campione del mondo Wako Pro di Kickboxing, testimonial dell’iniziativa “Colpita, Affondato” lanciata dalla Fikbms (Federazione italiana Kickboxing, Muai Thai, Savate e Shoot Boxe). Corsi gratuiti di autodifesa femminile verranno organizzati in tutta Italia, da oggi al 30 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle donne del 25 novembre. Gli stage di autodifesa, patrocinati anche dalla Polizia di Stato, si terranno nelle strutture sportive italiane affiliate alla Federazione, dalla Lombardia alla Sicilia (l’elenco completo è disponibile sul sito ufficiale della Federazione, www.fikbms.net). «C’è ancora chi pensa che la kickboxing sia uno sport violento. In realtà – continua Casella -, si tratta di una disciplina che trasmette valori importanti, a cominciare dal rispetto e dall’autocontrollo. Al contrario, gli uomini che utilizzano la propria forza fisica per usare violenza sulle donne non hanno nulla di coraggioso, piuttosto toccano il punto più basso che si possa raggiungere». «Abbiamo sviluppato un sistema di autodifesa misto che attinge da diversi sport da combattimento e dalle arti marziali. Lo scopo non è trasformare le donne in “supereroi“ ma insegnare loro poche ma efficaci tecniche che permettano di evitare molestie e o aggressioni”, spiega invece Adolfo Bei, responsabile del settore difesa personale della Fikbms. «In questo – prosegue -, siamo supportati anche da psicologici in grado di offrire suggerimenti sul fronte comportamentale per gestire gli effetti dell’adrenalina e della paura che subentrano in caso di aggressione».
 Nel rapporto annuale sull’attività del Viminale diffuso poche settimane fa, emerge che i femminicidi e i casi di violenza domestica nei confronti delle donne sono rimasti più o meno costanti nel tempo senza, purtroppo, aver subito una flessione. La lista non si ferma e ogni anno si aggiungo altri nomi: madri, mogli, figlie. Ma una buona notizia c’è: «Ogni anno “Colpita, affondato” registra sempre più adesioni”, spiega Donato Milano, presidente della Fikbms. «È la conferma di una diffusa esigenza di acquisire strumenti per reagire ma anche del più generale bisogno di non abbassare mai la guardia contro una vera e propria piaga sociale”.
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17 Novembre 2016
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