Brexit
8:44 pm, 4 Luglio 16 calendario

Crisi Brexit tutti i leader escono di scena

Di: Redazione Metronews
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GRAN BRETAGNA L’euroscettico Nigel Farage, difensore a oltranza della sovranità britannica e strenuo promotore della Brexit, ha presentato le sue dimissioni dalla guida del Partito dell’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) dopo aver ottenuto la tanto sospirata uscita dall’Unione europea. «Non sono mai stato e non ho mai voluto essere un politico in carriera. Il mio obiettivo era quello di portare il Regno Unito fuori dall’Ue. Ora è il momento giusto per farsi da parte nell’Ukip», ha annunciato a sorpresa. Invece paradossalmente non si dimetterà da eurodeputato come aveva platealmente annunciato prima del referendum. 
Farage, 52 anni, era leader dell’Ukip dal 2006. Già nel 2015, dopo elezioni politiche poco soddisfacenti, aveva annunciato le sue dimissioni, respinte dalla direzione del partito. Ora invece ha espresso il bisogno di «riappropriarsi della propria vita».
La crisi dei leader
La Gran Bretagna si trova a fare i conti con una inedita crisi di tutti i principali leader politici. L’esempio era partito da Alex Salmond, leader dei nazionalisti scozzesi sconfitto nel referendum per l’indipendenza. Ma il terremoto è arrivato con la Brexit. 
Perso il referendum, il capo dei conservatori e premier di Londra David Cameron ha annunciato le sue dimissioni immediate.In questo modo ha anche permesso alla gran Bretagna di prendere tempo, in quanto il processo di uscita dall’Unione europea tramite l’attivazione del Trattato di Lisbona non avverrà prima dell’arrivo del nuovo primo ministro. Il che accadrà in settembre, quando i conservatori avranno scelto il loro leader: ma ancheil peso massimo della Brexit Boris Johnson, ex sindaco di Londra, superfavorito, si è tirato indietro. Non è candidato, come non lo è l’apprezzato ministro Osborne. Nessuno vuole il cerino. 
Resta invece tenacemente attaccato al suo ruolo di segretario dei laburisti Jeremy Corbyn, il quale però deve fare i conti con la sfiducia che gli hanno votato contro l’80 per cento dei parlamentari del suo stesso partito. Anche lì una crisi credibilità e di leadership che investe la politica.
O.BA.

4 Luglio 2016
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