Benzina razionata e scaffali vuoti: la Brexit presenta il conto

La Brexit comincia a presentare il conto al Regno Unito. File di macchine ai distributori di benzina in attesa di riuscire a fare rifornimento, le filiere della carne e del pesce in ginocchio, il comparto ittico in crisi, frutta e verdura a marcire nei campi perché manca personale per la raccolta, aumento delle bollette del gas, nuove tasse e, infine, la difficoltà di approvvigionamento di anidride carbonica per via di una crisi internazionale. Quest’ultimo problema, insieme alla mancanza di immigrati dall’Europa, minaccia l’arrivo sugli scaffali dei supermercati di tutta una serie di prodotti tra cui carne, pane, birra e bevande gassate. E gli scaffali, sempre più spesso, sono vuoti. Insomma il Paese sta vivendo una drammatica riduzione della capacità produttiva e un impoverimento generale.
Brexit e manodopera immigrata
La mancanza di manodopera proveniente dall’Europa ha creato un enorme disagio in vari settori, specialmente nel trasporto di beni di consumo ma anche di benzina. Il governo ha chiesto all’esercito di intervenire per fare arrivare il carburante alle stazioni di rifornimento ma la gente è esausta. Le persone sono costrette a lunghe file, spesso di notte, chilometri lontano da casa, per trovare un distributore aperto o meno affollamento. L’attesa, a volte, dura ore. A Londra, un uomo ha minacciato con un coltello il conducente di un’auto reo di aver cercato di saltare la fila per fare rifornimento. Il calo nel numero trasportatori disponibili ha impattato anche notevolmente sulla tavola dei britannici. Dall’inizio del mese è infatti evidente una diminuzione massiccia di prodotti sugli scaffali dei supermercati e spesso le mensole vuote sono riempite con un unico prodotto per cercare di mimetizzare la carenza.
La crisi del governo Johnson
Il governo Johnson, che ha varato la Brexit, sta tentando di risolvere la situazione: ha infatti deciso di concedere 5000 permessi di lavoro temporanei ai camionisti europei che vorranno lavorare in Gran Bretagna, ma il visto scadrà a Natale. A quel punto però dovranno tornarsene a casa loro con tanti ringraziamenti: difficile considerare una proposta del genere allettante. Ci sarebbero i primi “molto incerti segnali di stabilizzazione” della crisi, assicura il ministro dei Trasporti, Grant Shapps per cui la responsabilità ultima del caos ricade sui consumatori. “Prima torneremo tutti alle nostre normali abitudini di acquisto, prima la situazione tornerà normale”, ha affermato. “Molto carburante viene al momento trasferito nelle auto della gente e ora ci sono i primi molto incerti segnali di stabilizzazione delle scorte dei benzinai che non si rifletterà ancora nella situazione, ma per la prima volta abbiamo visto più benzina dai benzinai”, ha affermato, secondo Sky News.
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