Elezioni
1:58 am, 6 Giugno 16 calendario

M5S vola a Torino e Roma ora decisivi i ballottaggi

Di: Redazione Metronews
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ROMA Solidissimo vantaggio di Virginia Raggi del M5S nel primo turno delle lezioni amministrative a Roma. La quarta proiezione dell’Istituto Piepoli Ipr per la Rai la dava al 35,6%. Per il secondo posto, Roberto Giachetti, candidato di una coalizione a guida Pd, si attesta al 24,6%, con un solo punto esatto di vantaggio su Giorgia Meloni, candidata di Fratelli d’Italia e Lega (data al 20,8%). A seguire, ma molto distanziato, Alfio Marchini (appoggiato da Berlusconi) con il 10,8%. «Questo non è un voto protesta, questa è politica. Noi siamo la buona politica e possiamo ottenere un grande risultato. Ringrazio i romani e tutti i cittadini che ci hanno votato. Ora dobbiamo vincere – ha commentato a caldo Alessandro Di Battista, membro del direttorio M5S – siamo la prima forza politica della Capitale e abbiamo avuto ovunque una crescita significativa. Noi ci presentiamo sempre da soli alle elezioni. Siamo estremante soddisfatti, ora dobbiamo vincere ai ballottaggi. Abbiamo fatto cose molte buone, le nostre proposte hanno convinto i cittadini nonostante avessimo tutti contro».
Le riflessioni del Pd
«Dai dati provvisori abbiamo tendenze chiare che vedono situazioni positive a Milano, Torino e Bologna e in numerosi altri Comuni – il primo giudizio del vice segretario del Pd, Lorenzo Guerini – in alcune città importanti come Salerno e Caserta vittoria al primo turno. A Roma c’è una situazione difficile ma attendiamo con fiducia i risultati definitivi. La giunta Marino e le inchieste su Mafia Capitale hanno reso più complicata la situazione su Roma». Anche Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, se la prende con la giunta precedente: «I cittadini quando si esprimono vanno rispettati e la campagna elettorale non è chiusa. A Roma, Giachetti ha pagato il prezzo del disastro Marino». «La concretezza della nostra campagna nelle periferie di Roma e l’asse Salvini-Meloni hanno conquistato la fiducia dei romani – ha detto Irene Pivetti, capolista a Roma della Lega-Noi con Salvini – siamo in attesa dei risultati definitivi. Roma tra le grandi cittè al voto è l’unica in controtendenza: si è votato più della volta scorsa. La città ha sentito molto questa competizione».
Milano: tra Sala e Parisi sostanziale parità
Una sfida a due tra Giuseppe Sala – che ieri ha raccolto  il 41,6% – e l’uomo che ha riunito il centrodestra, Stefano Parisi il quale si è attestato al 40,9%. Un ballottaggio atteso, ma reso incerto dalla più alta astensione della storia di Milano, dove ha votato il 54% degli aventi diritto, 13 punti in meno rispetto al 67% del 2011. Molto staccato il candidato di M5s, Gianluca Corrado, inchiodato al 10,0%, segnale che Grillo nella città lombarda non sfonda. Il primo a parlare, a exit pools appena diffusi, Parisi: «Sono molto contento di quello che abbiamo fatto perché solo tre mesi fa sembrava che il candidato del centrosinistra vincesse al primo turno». Ma Parisi è andato molto oltre, lanciando subito un appello ai grillini: «I milanesi hanno votato per cambiare e sui temi della legalità e della novità, noi e i grillini siamo simili. È una partita che si può giocare, e sono libero di poter chiedere i voti anche M5s». Dal canto suo, Sala per vincere al ballottaggio dovrà giocare su tre fronti: puntare ai voti di M5s – impresa difficile, vista la pregiudiziale anti Renzi dei grillini – ; attirare una buona parte dei voti di Basilio Rizzo (estrema sinistra, 3,2%) e, infine, recuperare almeno una parte di quell’oceano di astenuti. E proprio sull’astensione ha riflettuto Corrado: «È un dato che preoccupa quello dell’affluenza, il più basso nella storia di Milano», attaccando la scelta di votare in un unico giorno di ponte. Tra i big della politica, da registrare il commento di Matteo Salvini: «Dove c’è la Lega si va, dove Berlusconi ha fatto altre scelte… campa cavallo».
La sorpresa Appendino nella sfida di Torino
Nella città dei 17 candidati sindaco, nove punti tra il sindaco uscente, Piero Fassino (Pd) 41,08%, e la candidata del movimento cinque stelle Chiara Appendino, data 31%. Un risultato per molti versi inatteso, visto che i sondaggi prevedevano un vantaggio molto maggiore per il sindaco uscente. In calo l’affluenza, che si è attestata al 57%, contro il 66% delle amministrative del 2011. Un voto, quello di ieri, che indebolisce Fassino, anche perché è più facile che i voti del centrodestra –  Alberto Morano, ha ottenuto il 9% –, convergano su M5s che non sulla sinistra. Per vincere, Fassino dovrà cooptare almeno gli elettori di Airaudo di Sel.
ANDREA SPARACIARI

6 Giugno 2016
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