CANNES 2016
10:00 pm, 22 Maggio 16 calendario

La seconda volta del “rosso” Loach

Di: Redazione Metronews
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FESTIVAL Pare sia stato “appassionante” e “faticoso” raggiungere il verdetto,  per dirla con le parole del danese Mads Mikkelsen. Ma, alla fine, la Palma d’Oro parla forte e chiaro. E il rosso Ken Loach la afferra col suo “I, Daniel Blake”, urlo di rabbia contro la burocrazia stritolante. Per lui è la seconda Palma d’Oro dopo “Il vento che accarezza l’erba”.
La prende dicendo: «Con questo film voglio mandare un messaggio di speranza ai tanti che ne hanno bisogno» e poi alza tutti e due i pugni al cielo. E non si tira indietro  quando deve parlare dell’oggi: «Voglio ricordare che quando c’è disperazione è l’estrema destra a trarne vantaggio. Oggi ci troviamo in un mondo pericoloso in cui il neoliberismo rischia di ridurre in miseria migliaia di persone. Il cinema è portatore di tante tradizioni, anche della protesta del popolo contro i potenti. Usiamolo e non dimentichiamo che non solo un altro mondo è possibile, ma che è necessario». 
Prima di arrivare alla Palma d’Oro, ecco il Premio della Giuria assegnato  ad  “American Honey” di Andrea Arnold con uno Shia LaBeouf in cerca di soldi, lavoro e avventura,  e la scelta del premio per la Miglior Regia, un ex-aequo a “Personal Shopper” di Olivier Assayas  e a “Bacalaureat” del rumeno Cristian Mungiu, una sorpresa, dato che Assayas era stato fischiato e aveva già spaccato il pubblico delle anteprime.
Più prevedibile il Gran Premio Speciale della Giuria al 27enne Xavier Dolan, “Juste La Fin Du Monde”, che però non aveva convinto molti,  ma questo è il bello delle giurie che, blindatissime, partoriscono scelte senza ascoltare nessuno. SILVIA DI PAOLA

22 Maggio 2016
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