Rita Marcotulli/jazz
6:30 pm, 3 Aprile 16 calendario

Marcotulli: Racconto il mio Pino Daniele

Di: Redazione Metronews
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ROMA “Ho incontrato Pino la prima volta nel 1990. Andai a casa sua con Maria Pia De Vito per fargli sentire un po’ delle nostre cose. La collaborazione è nata così”. Parola di Rita Marcotulli, pianista e compositrice romana, in scena lunedì 4 aprile h21 alla Casa del Jazz con un omaggio a Pino Daniele. La Marcotulli, che a lungo ha collaborato con Daniele, rileggerà con la sua band in chiave strumentale brani del musicista napoletano scomparso poco più di un anno fa.
Cosa ha significato lavorare con Pino Daniele?
È stata una delle esperienze più importanti della mia vita, non solo dal punto di vista musicale ma anche umano. Era una persona speciale, schiva a volte, ma con un grande senso dell’ironia e un grandissimo intuito. C’era un’immensa sintonia tra noi
Che cosa ha significato per la musica italiana?
Pino è stato l’inventore di uno stile, è riuscito a mantenere la sua personalità, pur sperimentando e spaziando in mondi diversi. Aveva questa grandissima facilità per la melodia e gusto armonico come pochissimi cantautori. Quello che rimarrà è la sua originalità. Quella che ad esempio manca ai giovani cantanti di tutti questi programmi tv, che a me sembrano tutti uguali.
Qual è stato il suo migliore momento creativo a suo modo di vedere?
Pino ha continuato a essere creativo per tutta la vita e ha cercato sempre altre strade. A volte una strada è meglio dell’altra, ma non si è mai fermato. Poteva essere amareggiato, perché nel mondo discografico si predilige sempre più la quantità che la qualità e questo penalizza qualsiani artista.
Un suo album al quale è particolarmente affezionata?
Sono cresciuta con i vecchi album, tipo Nero a metà. Ma con questo omaggio a Pino compositore ho scoperto tanti altri pezzi con melodie meravigliose. Ha scritto così tanta roba magnifica che è difficile scegliere. Mi reputo una privilegiata per averlo incontrato e aver potuto condividere dei bellissimi momenti della mia vita.
STEFANO MILIONI

3 Aprile 2016
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