Maurizio Baruffaldi
8:17 pm, 30 Marzo 16 calendario

In radio La Zanzara stana la realtà dei fatti

Di: Redazione Metronews
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Le poche volte che sono costretto in automobile prima di cena ascolto Radio 24. La Zanzara del duo Cruciani Parenzo. Ho amici che la detestano, ma anche altri per i quali è quasi una perversione: gente con pulsioni intellettuali, attenti all’attualità, che ogni giorno l’aspetta. Però sono quelli che non telefonano; non hanno mai telefonato. Sono solo spettatori. Mentre è chi telefona che fa lo spettacolo. La trasmissione è come il circo, e i due domatori si fanno amare e odiare senza perdere l’impugnatura del timone, che nel loro caso è frusta, o bocconcino. Il primo scardina il politicamente corretto, col suo atteggiamento compiaciuto e arrogante, ma anche nell’energia di una curiosità onnivora, puerile se deve, a tratti morbosa. L’altro rimbalza con il distacco progressista, il disincanto dello snob e i tempi del comico consumato. Entrambi hanno opinioni ferme e opposte, che servono a reggere la struttura che offre il fianco a qualunque (inter)vento. E devono fare i conti con lo stesso fuoco che attizzano. Di persone che hanno trovato il luogo dove dire le stesse cose che dicono al bar o ai colleghi, ma con il piglio da statisti. Una fascia enorme e bassa di gente tranquillamente reazionaria, che parla ridacchiando di campi di concentramento per i rom e migranti, o altre bestialità da nazisti del terzo millennio. La Zanzara ci ricorda che sono i nostri vicini. Perché a volte è necessario stare sui cosiddetti, indisporre, per portare alla luce tutto quello che cova. Fare i conti con la realtà significa stanarla. E in radio, non esiste altra trasmissione che ne faccia una missione come La Zanzara. Resta il grande dubbio: ignorare, il peggio, per evitare di renderlo simpatico e alla lunga credibile? Oppure portarlo alla luce, in una sorta di psicanalisi della nazione?
MAURIZIO BARUFFALDI

30 Marzo 2016
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