SIRIA
8:44 pm, 21 Febbraio 16 calendario

Doppio attentato fa strage in Siria

Di: Redazione Metronews
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SIRIA Lo Stato islamico ha rivendicato gli attentati a Damasco e Homs nel quale afferma di aver ucciso 180 persone. Il conto ufficiale delle vittime è però diverso, ma sempre enorme. Sono circa 140 le persone uccise e molte altre decine ferite in una serie di attentati che hanno colpito le zone controllate dal regime di Damasco. 
A Homs, la terza città più grande della Siria, un duplice attentato ha ucciso 57 persone colpendo il quartiere lealista di al-Zahra, abitato prevalentemente dalla comunità alauita a cui appartiene anche il presidente Bashar al-Assad. Nello stesso quartiere nel 2014 un attentato a una scuola uccise 49 bambini. 
L’Isis ha rivendicato anche la serie di attacchi  nei pressi di un santuario sciita a sud di Damasco, nel distretto di Sayeda Zeinab, in cui sono morte 62 persone.  
Intanto almeno 50 jihadisti sono rimasti uccisi nei combattimenti contro l’esercito siriano che sta avanzando verso la provincia di Aleppo. Il direttore dell’Osservatorio siriano per i Diritti umani, ha ricordato che, nella loro progressione alla riconquista della provincia alla frontiera con la Turchia, le truppe di Damasco sono aiutate dai bombardamenti dell’aviazione russa.
Il presidente Assad intanto si è detto pronto alla tregua, ma accusa «80 Paesi» di aiutare «i terroristi» e pone la fine del sostegno ai ribelli come precondizione per il cessate-il-fuoco. Il ditoè puntato contro Arabia Saudita e Turchia: «se invieranno truppe di terra saranno considerate invasori».
Usa e Russia studiano tregua
Il segretario di Stato Usa John Kerry e il suo omologo russo Sergei Lavrov hanno raggiunto un accordo provvisorio sulle condizioni di una cessazione delle ostilità in Siria. Lo ha annunciato lo stesso Kerry indicando che però rimangono ancora questioni irrisolte.
«Abbiamo raggiunto un accordo provvisorio in linea di principio sui termini di una cessazione delle ostilità che potrebbe iniziare nei prossimi giorni», ha spiegato Kerry ad Amman. 
Secondo il segretario di Stato Usa, un accordo potrebbe arrivare in un paio di giorni, per dare tempo alle due parti di consultarsi con gli alleati e l’opposizione siriana: Mosca con Damasco e l’Iran, gli Stati Uniti con l’opposizione moderata e i suoi alleati.
Le condizioni, ha precisato Lavrov, escludono le operazioni contro le organizzazioni «riconosciute come terroriste dal Consiglio di sicurezza dell’Onu».
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21 Febbraio 2016
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