Libia
8:58 pm, 21 Luglio 15 calendario

L’Onu a fianco dell’Italia per salvare i tecnici rapiti in Libia

Di: Redazione Metronews
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LIBIA Non è ancora chiaro chi abbia rapito in Libia i quattro italiani dipendenti della società di costruzioni Bonatti ma gli ostaggi «vanno liberati senza condizioni». L’inviato dell’Onu nel paese del Maghreb, Bernardino Leon, ha colto con queste parole l’occasione di un incontro alla Farnesina con Paolo Gentiloni, per affermare che l’intera comunità internazionale è impegnata per favorire il rilascio dei quattro rapiti Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla. 
«Allo stato delle nostre informazioni  dare delle interpretazioni politiche sui moventi del rapimento è assolutamente prematuro e imprudente», ha spiegato il ministro degli Esteri. Però le ipotesi ci sono. Tra cui quella di una vendetta da parte dei trafficanti di migranti. Anche se Gentiloni ha precisato che l’azione probabilmente non è un’azione mirata contro l’Italia. Altra possibilità chiama incausa le milizie tribali locali, e semplici briganti. Il timore peggiore è che c’entri l’Isis.
Intanto circola irritazione per il modo in cui è avvenuto il sequestro dei tecnici italiani, senza seguire alcun protocollo di sicurezza: arrivavano dalla Tunisia su un semplice pullmino senza scorta, senza alcuna garanzia e senza scorta, nella stessa zona dove un mese fa era stato rapito l’amministratore libico della società Mellitah Oil and Gas.
Ottimista il vescovo di Tripoli
«Sono fiducioso perché con i libici bisogna essere fiduciosi. Cercherò di bussare a una porta, ad una persona che mi ha promesso che cercherà di vedere se c’è la possibilità di sapere qualcosa». Lo ha detto il vescovo di Tripoli, monsignor Martinelli, che ha sottolineato che «bisogna avere un po’ di pazienza, sicuramente qualcosa verrà fuori».
Scomparsi 3 spagnoli in Siria
In Siria, vicino ad Aleppo, tre giornalisti spagnoli risulterebbero scomparsi da nove giorni. Anche se i media spagnoli in un primo momento hanno fatto allusione ad un possibile sequestro, il presidente dei giornalisti iberici ha fatto sapere che, secondo il governo, «al momento si può solo parlare di scomparsa».
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21 Luglio 2015
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