RAPINA MORTALE
9:35 pm, 20 Luglio 15 calendario

Si impicca in carcere il killer del gioielliere

Di: Redazione Metronews
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ROMA Ha deciso di togliersi la vita nei 15 minuti che intercorrono tra un appello dei detenuti e l’altro, impiccandosi alle sbarre della sua cella con un lenzuolo, poche ore dopo il suo arrivo a Regina Coeli. Ludovico Caiazza di 32 anni, ritenuto l’assassino del gioielliere Giancarlo Nocchia, è stato trovato in fin di vita alle 22:45. I soccorsi, arrivati dopo soli sette minuti, non sono riusciti a salvarlo. La psicologa del carcere che lo aveva visitato nel pomeriggio, lo aveva trovato in forte stato di agitazione, ma nulla secondo lei poteva lasciar presagire un gesto tanto estremo.
Soccorsi e polemiche
Il suicidio ha subito scatenato le polemiche sullo stato dell’amministrazione penitenziaria. Costantino Massimo, segretario della Cisl Fns, che per primo ha reso noto il suicidio, ha spiegato che il 32 enne, rinchuso in una cella singola per paura di ritorsioni da parte di altri detenuti, era nella Settima sezione, “Nuovi giunti”. Un reparto che conta 120 reclusi ed è controllato da due agenti, uno all’ingresso, l’altro al piano, addetto anche al controllo dei detenuti. Personale ritenuto insufficiente dal sindacato. Sulla morte di Caiazza il Dipartimento di amministrazione penitenziaria (Dap) ha aperto un’inchiesta, così come la Procura, che tramite il pm Sergio Colaiocco ha avviato un fascicolo al momento senza indagati nè ipotesi di reato. Anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiesto ai vertici del Dap chiarimenti.
L’addio al gioielliere
Ieri mattina la notizia del suicidio ha accompagnato i funerali della vittima, nella chiesa di San Gioacchino in Prati. «La morte di quell’assassino mi lascia indifferente, ma così non c’è stata giustizia» ha commentato un’amica della vittima. Immancabile il commento sui social network del segretario leghista Matteo Salvini: «Suicida in carcere presunto omicida di gioielliere di Roma. Morte è sempre brutta notizia, ma stavolta non sono troppo dispiaciuto».
METRO

20 Luglio 2015
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