Attacco No Tav al cantiere tre condanne

TORINO. Sono stati condannati a due anni, 10 mesi e 20 giorni i tre anarchici No Tav alla sbarra per l’assalto al cantiere di Chiomonte del maggio 2013. Il processo si è svolto col rito abbreviato e i tre attivisti, Francesco Sala, Lucio Alberti e Graziano MMazzarelli, erano accusati di danneggiato seguito da incendio, porto d’armi da guerra e violenza a pubblico ufficiale. Il gup ha anche disposto che scontino il resto della condanna ai domiciliari.
I tre facevano parte di uno dei commando No Tav che la notte del 13 maggio assaltò il cantiere di Chiomonte. Finirono in carcere nel luglio del 2014, mentre era in corso il processo in Assise nei confronti di altri quattro No Tav (Claudio Alberto, Niccolò Blasi, Chiara Zenobi e Mattia Zanotti), accusati di terrorismo, in relazione alla stesso episodio. Quest’ultimo procedimento si è poi concluso con l’assoluzione dei quattro per quanto riguarda il terrorismo, ma la condanna a 3 anni e 6 mesi per gli altri reati.
«Una sentenza che ricalca quella della corte d’Assise, anche sull’entità della pena – hanno detto i legali dei tre uscendo dall’aula – e ribadisce la non particolare gravità della vicenda». A incastrare i tre, che poi hanno comunque rivendicato in aula l’azione, c’era un’intercettazione registrata in un ristorante cinese di Milano nella quale Alberti raccontava a un amico della sua partecipazione all’assalto e del coinvolgimento anche di Mazzarelli e Sala. Per loro i pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino avevano chiesto condanne a 5 anni e mezzo di carcere. La partita sul terrorismo non è ancora del tutto chiusa. Su Sala, Mazzarelli e Alberti pende infatti un ricorso della procura davanti alla Cassazione, dopo che il tribunale del Riesame aveva annullato la custodia cautelare in carcere per l’attentato con finalità terroristiche. L’udienza è stata fissata per il 16 luglio.
REBECCA ANVERSA