Petardi No Tav e la polizia risponde
TORINO. Non accennano a placarsi le proteste No Tav in Valle di Susa, al cantiere della Torino-Lione. I manifestanti, circa un centinaio, con un grande striscione anti-Expo, hanno raggiunto i cancelli di Chiomonte passando dai sentieri che da Giaglione conducono in Val Clarea.
Al lancio di alcuni petardi, le forze dell’ordine hanno risposto sparando lacrimogeni. Dopo qualche minuto il No Tav si sono allontanati verso i boschi senza altri incidenti.
Accusati di “terrorismo”
Intanto, il 15 ottobre gli imputati del movimento No Tav torneranno nell’aula della Corte d’Appello e troveranno il Procuratore generale Marcello Maddalena a sostenere l’accusa. Sul banco i 4 giovani attivisti arrestati per l’assalto al quartiere di Chiomonte, era la notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013, e imputati in 1° grado anche di attentato con finalità di terrorismo dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino, accusa dalla quale furono assolti. Si tornerà, dunque, a parlare di terrorismo, almeno in base alle 130 pagine scritte dai due pm per chiedere l’appello fissato a ottobre. “L’assalto nella notte tra il 13 e il 14 maggio- scrivevano i due pm – si colloca nell’antagonismo estremo, un atto di guerra contro il nostro Stato, per condannare le sue scelte di politica economica o condizionarlo nelle sue scelte future”.
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