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2:45 pm, 2 Gennaio 15 calendario

Saldi invernali in arrivo Il decalogo dei consumatori

Di: Redazione Metronews
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ROMA Per gli amanti dello shopping è fissato per sabato 3 gennaio l’appuntamento con i saldi invernali, secondo l’indirizzo della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome. Uniche eccezioni Basilicata e Campania dove i saldi si praticano già dal 2 gennaio. Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2015, spenderà 336 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento, calzature ed accessori, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di euro. “La debolezza dei consumi, le spese obbligate ed incomprimibili (luce, gas, assicurazioni, canone rai subito dopo l’ultima ondata di pagamenti di tasse che ha interessato gli italiani a dicembre), la sfiducia nel futuro e l’atteggiamento estremamente prudenziale dei nostri connazionali sempre più indirizzati al contenimento delle spese, ci fa pensare che anche per quest’anno i saldi non rappresenteranno la via d’uscita per il dettaglio moda. Rimane vivo, tuttavia, – rileva Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente Confcommercio – l’appeal delle vendite di fine stagione nel settore abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, articoli sportivi e tessile per la casa: più di un italiano su due ha deciso di fare acquisti proprio nel periodo dei saldi. Confermata la tendenza degli acquisti nei negozi tradizionali e di una scelta sempre più orientata al prodotto di qualità ad un prezzo accessibile”.
Gli sconti medi, stima Federazione Moda Italia, saranno almeno del 40%. Secondo il consueto sondaggio sui saldi realizzato da Confcommercio e Format Research almeno un italiano su due (51%) approfitterà degli sconti di inizio anno. In calo, però, del 7,3% rispetto al 2014 la propensione dei consumatori ad acquistare in saldo, con una flessione che raggiunge quasi il 20%, negli ultimi 5 anni, dal 2010. Gli italiani risparmieranno prevalentemente su articoli sportivi, biancheria intima, accessori (guanti, cinte, sciarpe, cappelli, etc.) e capi d’abbigliamento, sebbene questi ultimi continueranno a rappresentare di gran lunga i prodotti per i quali più di altri si tendono ad utilizzare i saldi invernali per gli acquisti. In crescita l’interesse per le calzature. La maggioranza stanzierà circa 200 euro per lo shopping scontato. In costante calo la percentuale di coloro che sono intenzionati a spendere oltre 200 euro: il 20,6% contro il 43,3% di cinque anni fa. Aumenta la percentuale di coloro che hanno affermato di attendere il periodo dei saldi invernali per acquistare qualsiasi tipo di prodotto e non magari soltanto o in particolare i prodotti griffati o prodotti ai quali si stava pensando da tempo: si aspettano i saldi per acquistare il “necessario”.
Diminuisce, di converso, la percentuale dei consumatori che attendono i saldi per acquistare un articolo al quale stava pensando da tempo: è pari al 41,9% contro il 58,9% di cinque anni fa. Cresce la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti posti in vendita a saldo piuttosto che non alla qualità: la percentuale è pari al 35%, contro il 16,5% registrato in vista della stagione dei saldi del gennaio 2010. Il 37,1% dei consumatori ha affermato che, pur di contenere la spesa, sperimenterà punti di vendita differenti rispetto a quelli frequentati abitualmente, alla ricerca delle occasioni migliori dal punto di vista del prezzo. In linea con quanto registrato presso i consumatori, calano anche le aspettative degli imprenditori del commercio con riferimento ai saldi invernali del gennaio 2015: il 28% teme che il proprio esercizio sarà visitato in misura inferiore rispetto al gennaio 2014 (con un decremento di 3,7 punti percentuali del flusso di clienti).
I CONSUMATORI: IL CODACONS
Le vendite in saldo quest’anno segneranno un calo medio dell’8% rispetto al 2013. E’ la previsione del Codacons sulla partenza degli sconti. “L’anticipazione dei saldi invernali al 3 gennaio è una misura inutile, che non influirà in alcun modo sugli acquisti degli italiani per gli sconti di fine stagione”, attacca l’associazione in una nota. “Le famiglie arrivano all’avvio degli sconti di fine stagione col portafogli già svuotato dalle spese per le feste natalizie e di fine anno – spiega il presidente del’associazione Carlo Rienzi – Anticipare di qualche giorno i saldi non influirà sulla capacità di spesa dei cittadini, il cui budget da dedicare agli sconti stagionali è sempre più risicato”.
L’associazione diffonde poi il consueto decalogo con i 10 consigli d’oro per evitare problemi durante i saldi e fare acquisti in tutta sicurezza. Primo, conservare sempre lo scontrino per eventuali cambi. Secondo, le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Terzo, nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Quarto, cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio. Quinto, diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Sesto, servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità. Settimo, non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Ottavo, diffidare dei capi di abbigliamento che non possono essere provati. Nono, nei negozi che espongono in vetrina  l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi. Infine, il decimo consiglio del Codacons: “Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi al Codacons, oppure chiamate i vigili urbani”, conclude l’associazione.
L’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI
Saldi sottotono anche nel 2015, secondo Massimo Dona, segretario generale dell’UNC. La crisi peserà anche nelle vendite di fine stagione: “Purtroppo in questi anni la voce Abbigliamento e calzature è quella che ha registrato il crollo maggiore, trattandosi di acquisti tipicamente rinviabili. Dal 2008 al 2013 la spesa media annua di una famiglia di 3 componenti è passata da 2353 a 1636  euro, con un calo di 712 euro, pari al 30,47%”. L’Unione Nazionale Consumatori presenta il decalogo con i consigli per gli acquisti in epoca di saldi:
1) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Per accorgersene ricordatevi è improbabile che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori. Diffidate di quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti.
2) I capi difettosi si possono sostituire. Non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è sempre obbligato a sostituire l’articolo difettoso e se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto  è finito o non c’è più la vostra taglia, avete diritto, a vostra scelta, o a una riduzione del prezzo o alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Inoltre avete due mesi di tempo dalla data della scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciarlo al venditore.
3) Girate. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code.
4) Consigli per gli acquisti. Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai.
5) Datevi un budget. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche).
6) Diffidate degli sconti superiori al 50%, possono nasconder merce non proprio nuova o prezzi vecchi gonfiati.  Un commerciante non può avere, infatti, salvo in rari casi come nell’alta moda, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
7) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
8) Negozi e vetrine. Diffidate di quei nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo esposto in modo chiaro e ben leggibile è un indice di serietà del negoziante. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
9) Prova dei capi: non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
10) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
ADICONSUM
 “Anticipo dei saldi con sms e mail, crisi di liquidità dei commercianti e delle famiglie italiane sono solo alcuni dei fattori che determinano il calo di circa il 9% delle vendite per Saldi. Sempre di più i consumatori acquistano direttamente sul web e durante tutto l’anno con sconti che raggiungono anche il 70-80%. Sono 16 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno acquistato su internet, per un giro d’affari di circa 13 miliardi”. Lo dichiara Pietro Giordano Presidente Nazionale di Adiconsum. “Sopratutto però – continua Giordano – gli italiani sempre di più acquistano meno prodotti, ma di qualità: votano col portafoglio; scelgono prodotti di qualità e sostenibili. Anche se ci sarà una ripresa economica nel 2015, non si tornerà più ad un “consumismo senza testa”, ma si svilupperà progressivamente un consumo responsabile che privilegia quei prodotti che garantiscono sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Certamente la crisi economica, se pur devastante in questi anni, ha prodotto una maggiore coscienza nell’uso del denaro, indirizzando gli acquisti delle famiglie verso una maggiore responsabilità sociale oltre che economica. Con uno scenario del genere che senso ha continuare con i Saldi in due periodi dell’anno?”
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2 Gennaio 2015
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