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6:27 pm, 9 Dicembre 14 calendario

Obey, lo street artist che piace a Barack Obama

Di: Redazione Metronews
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NAPOLI Era il 2008 quando un giovane artista della Carolina del Sud, Shepard Fairey, in arte Obey, fece del ritratto del primo presidente nero in corsa per la Casa Bianca l’oggetto di una sua opera, Vote. Quell’immagine, divenuta grazie a un’operazione di marketing virale un’icona popolare, anzi “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”, per dirla come il critico d’arte del New Yorker, Peter Schjeldahl. Un’icona pop contemporanea, così come Andy Warhol aveva fatto con Marilyn Monroe o la zuppa Campbell’s, al punto che Barack Obama – pur non avendo mai ufficializzato il suo staff quell’appoggio – volle ringraziare l’artista con queste parole: «Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno».
Ora che il protagonista dell’immagine stilizzata in quadricromia è ridotto a un’anatra zoppa dalla recente batosta elettorale e le parole d’ordine del suo successo che campeggiavano sotto al volto col la scritta vote: hope, change e progress – speranza, progresso e cambiamento – non restano che termini vuoti per la stragrande maggioranza degli statunitensi, non solo afroamericani, l’ideatore di quel manifesto politico, dell’ennesimo sogno americano, giunge in Italia con una breve summa  della sua arte. L’esposizione, curata da Massimo Sgroi e organizzata da Password Onlus, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Napoli, presenta per la prima volta in uno spazio museale italiano una sessantina di opere che raccontano l’evoluzione stilistica di uno dei maggiori street artist Usa che ha fatto del confronto sui temi sociali, la guerra, la repressione, il razzismo, la difesa dell’ambiente, uno dei leit motiv della propria arte di strada. Come la monumentale tela Capitol hill realizzata per Venezia, finora mai esposta, a cui si affiancano lavori provenienti da collezioni private. MAURIZIO ZUCCARI
Obey, fino al 28/2/2015, Pan, Palazzo delle arti, Napoli; www.obeynapoli.com.

9 Dicembre 2014
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