Disabili, il 2014 un anno di piccole conquiste
Anche quest’anno si festeggia la Giornata internazionale dell’handicap. In questo giorno centinaia di associazioni e cooperative sociali organizzano eventi e convegni al fine di rivendicare i diritti delle persone con disabilità. Ma cosa è successo quest’anno nel mondo dell’handicap italiano? Tante cose. Molte battaglie e grandi “avanzamenti” culturali. Prima tra tutte la campagna di sensibilizzazione della Sla con i secchi d’acqua e le figure pessime di tutti i politici che si sono bagnati sulla scena e non si sono poi asciugati le coscienze nelle sedi in cui si dovevano fare scelte politiche. Così, ancora una volta, si è capito che chi grida più forte, sia pur svantaggiato, ha più risposte e che, fra i cittadini, gli ultimi, come sempre, sono dimenticati. Le manifestazioni sui tagli al fondo per la non autosufficienza, infatti, hanno spinto il governo Renzi a incrementarlo di 50 milioni, passando da 350 a 400, a fronte di un bisogno reale di 700. Uno sforzo che va evidenziato. Cosa dire, però, del mancato finanziamento della legge 68/99 sul collocamento al lavoro per i disabili? E ancora, come mai sono stati dimenticati la legge 13 e il Dpr 503 sulle barriere architettoniche negli edifici, e non è stato stanziato un euro per sostenerli? E il turismo accessibile e lo sport rivolto ai disabili dove sono inseriti?
Di cose da fare e di risposte da dare ce ne sono ancora molte. Grande è stata la battaglia portata avanti per il “Dopo di noi”, il sostegno ai disabili gravi nel momento in cui vengono a mancare i familiari. Il 2014 è stato un anno proficuo perché finalmente sono riuscita a presentare in Parlamento una proposta di legge su questo tema, a portarla in commissione Affari sociali e, oggi, a un passo dall’approvazione. Tutto è cominciato con la morte di Alessandro e della madre Mariateresa, uccisi dal padre del ragazzo perché troppo anziano e solo di fronte all’handicap del figlio e alla malattia della moglie. Questo evento, che io definisco un omicidio di Stato, mi ha spinto ad attivarmi lanciando una petizione on-line sul sito change.org/dopodinoi per trovare l’appoggio dei cittadini. In due mesi e mezzo abbiamo superato le 82mila firme. Con questa forza sono andata avanti e, insieme a molte associazioni, ci siamo spinti oltre l’impossibile. Non ho mai sperato che la politica ci avrebbe ascoltato e invece, sia come disabile sia come parlamentare, devo riconoscere la grande volontà di tutti i colleghi di trovare le risposte per il “Dopo di noi” e credo che entro la fine di febbraio ce la dovremmo fare.
ILEANA ARGENTIN
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