Microcamere ai poliziotti Oggi l’iniziativa del Sap
SICUREZZA «Da oggi distribuiremo ai nostri 1400 iscritti milanesi altrettante Spy Pen, microtelecamere che registreranno tutto ciò che accade». È la novità che Pier Giorgio Panzeri, Segretario del S.A.P. Sindacato Autonomo di Polizia, presentrà oggi. Per il Sap, le telecamere sono necessarie per «cristallizzare i fatti», visti i numerosi casi in cui “i processi sono stati esposti a tempeste mediatiche preventive, alimentate anche dal partito dell’anti-polizia e degli allergici alle divise e che hanno portato anche a condanne esemplari di operatori di polizia che ai nostri occhi, non sono responsabili di quanto loro attribuito”, scrive. Domani tocca a Milano e Torino e presto l’iniziativa arriverà a Roma.
Panzeri, telecamere per tutelare le forze dell’ordine?
Per tutelare tutti, sia operatori che cittadini. Siamo sulla falsa riga di ciò che è accaduto negli Usa, dove le telecamere hanno portato a un abbattimento delle denunce strumentali contro gli agenti.
Andate oltre le richieste dei manifestanti, cioè i codici identificativi sugli agenti…
Sì, e andiamo anche oltre il Ministero, che mette a disposizione solo telecamere durante le manifestazioni.
Ma chi le pagherà e chi deciderà quando registrano e quando sono spente?
Le microtelecamere saranno pagate da noi e saranno sempre accese. Hanno 8 Giga di memoria, sufficienti a registrare un intero turno.
A Milano sono ormai tanti gli episodi che riguardano presunti abusi degli agenti, l’ultimo quello della donna che vi accusa di aver abortito per una manganellata…
Sì, attraverso le immagini si sarebbero potuti appurare i fatti. Mi riferisco anche al caso Ferrulli e a Uva, dove 6 carabinieri e 2 agenti sono sotto processo, ingiustamente. La Spy Pen renderà i nostri operatori ancora più responsabili. Non abbiamo paura, siamo disponibili a mettere in discussione il nostro operato.
ANDREA SPARACIARI
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