7:01 am, 15 Ottobre 14 calendario

L orrore della scuola secondo Confindustria

Di: Redazione Metronews
condividi

L’Opinione. Tutti sanno cos’è Confindustria ma molti ignorano la Prima Giornata Nazionale dell’Education. Un evento a cui ha partecipato anche la Giannini che ha preso in consegna “Le 100 proposte di Confindustria” per la riforma del sistema educativo. La povera ministra deve aver sbiancato quando s’è accorta che il documento è di 193 pagine, 57 in più del suo. Segno che questa cosa gli imprenditori italiani l’hanno presa sul serio. Dicono: “La scuola deve diventare il grande progetto culturale del Paese”. Quando ho scritto che “La buona scuola” ha almeno il merito di riportare la questione Scuola al centro del dibattito politico non osavo sperare tanto. Non ho letto tutto il documento ma ho analizzato con attenzione la premessa e l’introduzione. Poi mi sono affidato a una sintesi (le pagine di proposta sono una cinquantina, il resto è un’appendice che elenca le migliori iniziative delle Associazioni aderenti a Confindustria in tema di formazione). Comunque, tanto mi è bastato, per inorridire. Consiglio a coloro che vedono nella blanda proposta di Renzi l’intenzione di trasformare la scuola in un’azienda (pericolo che nella vaghezza di alcuni passaggi si potrebbe scorgere) di andare a scoprire cosa bolle nelle teste dell’élite economica.
Nel loro orizzonte culturale il progetto per il rilancio dell’Italia passa attraverso la trasformazione della scuola in un soldatificio, in una sorta di fabbrica di lavoratori per le imprese sempre più bisognose di manodopera ben addestrata. Forgiare produttori mica cittadini. È la “grande sfida sulla formazione del capitale umano”. Insegnamento in inglese (non la pagliacciata del Clil), informatica; bandite musica e storia dell’arte. La mia sfortuna è di aver letto bene “Il Capitale” di Marx. E allora quando ho incontrato la frase sulla formazione del capitale umano ripensato a una definizione del vecchio barbuto che, più scientificamente, lo chiamava “capitale variabile”, che insieme a quello “fisso” forma l’intero capitale. E sia l’uno che l’altro sono proprietà dell’industriale. Il 1° libro del Capitale è del 1867, la Prima Giornata dell’Education del 2014. A scuola io insegno che 137 anni di storia non passano invano.
Tony SaccucciInsegnante e scrittore

15 Ottobre 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo