6:56 pm, 28 Settembre 14 calendario

Il polacco Kwiatkowski in cima al mondo

Di: Redazione Metronews
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CICLISMO. Michal Kwiatkowski ha vinto per distacco il campionato del mondo 2014 riservato ai professionisti che si e’ disputato a Ponferrada, su un circuito ripetuto 14 volte per un totale di 254,8 chilometri. Il polacco succede nell’albo d’oro al portoghese Rui Costa. In volata, l’australiano Simon Gerrans conquista l’argento battendo lo spagnolo Alejandro Valverde, bronzo. Sonny Colbrelli, tredicesimo, e’ il migliore degli italiani.Sven Erik Bystrom, venerdi’ scorso, aveva disegnato la via maestra: scappare sull’ultima salita, ai -5 dall’arrivo, evitare la volata ristretta e godersi le ultime pedalate pregustando l’iride. Prendendo spunto dal norvegese, vincitore tra gli under 23, Michal Kwiatkowski mette a segno il colpaccio sul percorso di Ponferrada (un circuito da ripetere 14 volte per complessivi 254,8 chilometri), involandosi solitario dopo aver ripreso De Marchi, Gautier e Sorensen, gli ultimi a provarci seriamente prima della rasoiata del corridore della Omega Pharma-Quickstep, che regala il primo oro mondiale tra i professionisti alla Polonia. Ci vuole una volata per definire il resto del podio: argento all’australiano Simon Gerrans, bronzo per lo spagnolo Alejandro Valverde, un sesto podio iridato che non toglie pero’ l’amarezza ai padroni di casa per non aver centrato il bersaglio grosso. Pioggia e fatica caratterizzano una corsa che diventa dura strada facendo, non pero’ cosi’ dura da fare quella selezione in cui sperava, per primo, il ct azzurro Davide Cassani.Un poker di fuggitivi, composto dall’ucraino Polivoda, dal croato Kvasina, dal lituano Savickas e dal colombiano Quintero, anima le prime battute, toccando anche un vantaggio massimo di 14 minuti.E’ la Polonia a fare la corsa, consapevole di aver nel suo arco la fraccia Kwiatkowski, che resta al coperto in attesa di tirar fuori gli artigli. L’Italbici c’e’ e si vede: il primo scossone, in salita, lo da’ Fabio Aru, poi Giovanni Visconti porta via un sestetto con dentro Kennaugh, Wellens, Sorenson e Albasini. Scoppia la bagarre in gruppo, davanti si scorgono le sagome di Rodriguez e Giampalo Caruso, Tony Martin si butta davanti come fosse in una cronometro e, a 34 chilometri dalla fine, gli azzurri fanno l’errore di lanciare in avanscoperta Giovanni Visconti.Troppo presto, una sorta di autogol, non evitato dall’arrivo a supporto di Kennaugh. I due, ad un giro e mezzo dalla conclusione, sventolano bandiera bianca e allora si erge protagonista l’attaccante per antonomasia, Alessandro De Marchi, il piu’ combattivo al Tour e vincitore cosi’ della tappa di Alcaudete alla Vuelta. Con lui si smarcano il francese Gautier ed il danese Sorensen, ma alle loro spalle sembrano svegliarsi gli spagnoli, i piu’ vivaci assieme agli australiani. E invece, ai -7, va via Kwiatkowski, che tiene duro prima di scollinare e di difendere con le unghie un vantaggio minimo sui piu’ diretti inseguitori. Terzo quest’anno alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi, il 24enne della Omega Pharma-Quickstep porta a casa la ‘classica’ piu’ importante della sua giovane carriera.
Il migliore degli italiani e’ Sonny Colbrelli, tredicesimo, mentre il capitano azzurro, Vincenzo Nibali, si fa vedere solo per una caduta che comunque non gli pregiudica la ‘gamba’. Il siciliano pero’ non e’ a suo agio su un terreno inadatto alle sue qualita’, ed e’ forse questo l’errore piu’ grave del ct Cassani: avergli affidato le chiavi della Nazionale. Anche perche’ era stato proprio il trionfatore del Tour 2014, alla vigilia, a porsi seri dubbi sulla sua competitivita’. (Agi)

28 Settembre 2014
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