Welfare
9:57 am, 30 Aprile 24 calendario
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Dl Coesione, in arrivo bonus assunzioni giovani, donne e Sud: per dipendenti 100 euro a gennaio

Di: Redazione Metronews
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A gennaio arriva il bonus da 100 euro per i lavoratori con reddito fino a 28mila euro e figli a carico, mentre per i datori si delineano esoneri contributivi fino al 100% per chi assume giovani, donne e lavoratori in aree Zes e per chi re-impiega dipendenti che vengono da grandi realtà industriali in crisi. È lo scheletro delle misure per il mondo del lavoro approntate dal governo nell’ultima bozza del decreto Coesione che arriverà in Consiglio dei ministri e che ieri la premier Giorgia Meloni ha illustrato ai leader sindacali nel corso del round di confronto convocato a Palazzo Chigi in vista del 1° maggio.

“Domani in Consiglio dei ministri approda la riforma delle politiche di coesione” che punta a “a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi”, avrebbe affermato ieri la premier, al tavolo con i sindacati. “La nostra linea di azione è chiara: sosteniamo chi cerca un lavoro, chi assume e chi intende mettersi in proprio partendo dalle categorie che oggi più difficilmente trovano lavoro”, avrebbe assicurato Meloni.

Cosa prevede il decreto

Nel dettaglio, a chi, dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025, assume under 35 al loro primo contratto a tempo indeterminato è riconosciuto un esonero dal versamento di massimo 500 euro su base mensile, che sale a 666 euro su base mensile per chi assume lavoratori in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Esonero di 666 euro su base mensile a chi invece impiega donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno e nelle aree in cui il tasso di disparità uomo-donna è superiore al 25%. Stesso importo per i datori che assumono over 35 in aree Zes senza un impiego regolare da almeno 12 mesi. Ma non è solo il fronte lavoro ad aver occupato i tavoli di Palazzo Chigi. Meloni infatti ha ricevuto una delegazione del Labour7, che riunisce le organizzazioni sindacali delle Nazioni G7 e dell’Ue, per parlare delle priorità della presidenza italiana del G7 su lavoro e politiche sociali: l’IA e l’impegno italiano per la formazione e l’aggiornamento professionale per guidare i lavoratori nelle transizioni in corso.

L’ex Ilva

Intanto, i ministri del governo – la ministra del Lavoro Marina Calderone, il ministro al Mimit Adolfo Urso e dell’Economia, Giancarlo Giorgetti – erano impegnato sul delicato dossier dell’ex Ilva di Taranto. Un confronto serrato confronto di oltre quattro ore con i leader delle tute blu e i commissari straordinari di Acciaierie d’Italia, da cui è emersa la possibilità di una nuova iniezione di liquidità di 150 milioni dalle casse di Ilva in As e una ‘bozza’ di piano industriale che punta ad arrivare a 6 milioni di tonnellate di acciaio nel 2026, insieme alla costruzione di due nuovi forni elettrici, a partire dalla seconda metà del 2025, attivi dal secondo semestre del 2027 al posto posto degli Altiforni 1 e 4 (l’Afo 2 resterà attivo). Uno schema che, però, non convince i metalmeccanici che invocano il rispetto del Piano “già sottoscritto e negoziato”, cioè quello del 2018, lasciando intuire che, quindi, la soluzione è ancora lontana.

30 Aprile 2024
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