Corea-Usa
8:44 pm, 12 Giugno 18 calendario

Inizio della fine di una Guerra Fredda

Di: Redazione Metronews
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SINGAPORE La stretta di mano tra Donald Trump e Kim Jong-un rimarrà nei libri di storia: ha suggellato il vertice a Singapore tra il presidente Usa e il leader nordcoreano. Era il primo summit tra le due nazioni dalla guerra di Corea del 1950-1953 ed è stato un successo – sicuramente mediatico – che assicura a entrambi uno straordinario ritorno in termini di propaganda. Meno evidenti i risultati concreti dei 41 minuti di faccia a faccia. Nel documento finale e nelle spiegazioni alla stampa c’è poco di rivoluzionario. Il dittatore Kim se ne torna a casa con una legittimazione sul piano internazionale che saprà giocarsi in patria.
Chi farà le verifiche?
Sul tema chiave, Kim si è impegnato per una «denuclearizzazione completa», ma come questa sarà verificabile non è chiaro. Trump ha ipotizzato una «combinazione» di organismi americani e internazionali. Un effetto immediato è lo stop alle esercitazioni militari congiunte tra esercito americano e sudcoreano che irritavano Pyongyang. Trump le ha definite «costose, provocatorie e inappropriate». Rimarranno invece le sanzioni a Pyongyang, che «verranno eliminate una volta che saremo sicuri che non ci saranno più armi nucleari nella penisola», ha detto Trump. E rimarranno anche i militari Usa in Corea del Sud. Quanto ai diritti umani, forse se ne parlerà nei prossimi incontri. Perchè – e questo è un altro dato positivo – quello di ieri è stato l’inizio di un percorso. Tanto che Trump ha confermato che «al momento giusto» inviterà Kim alla Casa Bianca. «Gli avversari del passato – ha detto il presidente – possono alla fine diventare amici». «Abbiamo deciso di lasciarci il passato alle spalle – ha detto Kim – non è stato facile arrivare a questo punto. I vecchi pregiudizi e le vecchie pratiche sono stati ostacoli, ma li abbiamo superati».
I 4 punti chiave del documento
Nel documento congiunto finale non viene specificato che la denuclearizzazione debba essere «verificabile e irreversibile», come richiesto dagli Stati Uniti prima del summit. Ma Kim affermato il suo «forte e incrollabile impegno per una completa denuclearizzazione della penisola coreana», da attuare «nella sua totalità» e «molto rapidamente». Quattro i punti principali dell’accordo: Stati Uniti e Corea del Nord si impegnano verso «nuove relazioni» reciproche, a «unire gli sforzi per costruire un regime di pace stabile e duratura», a lavorare per la «completa denuclearizzazione» della penisola coreana e per il ritorno in patria delle salme dei morti in guerra.
Le reazioni internazionali
Un «evento storico» che ha messo fine all’ultimo conflitto della Guerra fredda. Così il presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, definisce il summit di Singapore tra il presidente americano, Donald Trump, e il leader nord-coreano, Kim Jong-un. «L’Accordo di Sentosa sarà registrato come un evento storico che avrà contribuito a rompere l’ultima eredità rimanente della Guerra fredda sulla Terra», dichiara Moon, spiegando che «questo è solo l’inizio. Scriveremo un nuovo capitolo di pace e cooperazione». Certo – avverte «potrebbero esserci difficoltà davanti a noi, ma non torneremo mai più al passato e non rinunceremo mai a questo coraggioso viaggio».
Cina, Europa e Russia
Grande «apprezzamento» per le «decisioni politiche» prese a Singapore arriva in una nota anche dalla Cina. L’Alto rappresentante della Politica estera Ue, Federica Mogherini,  commenta lo storico vertice parlando di «un passo cruciale e necessario per accrescere gli sviluppi positivi raggiunti finora nelle relazioni inter-coreane e nella penisola». La Russia «accoglie con favore» il vertice e invita i partner a «iniziare l’elaborazione di modalità di consultazioni multilaterali». «Non possiamo che accogliere con favore il fatto che oggi sia stato fatto un importante passo avanti, anche se il diavolo è nei dettagli», sottolinea  alla Tass dal vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov. Che conclude:  «Noi, con i nostri amici cinesi e i membri di ciò che era noto come il negoziato a 6, puntiamo a rendere questo formato nuovamente rilevante e continuiamo a lavorare per questo risultato».
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12 Giugno 2018
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